venerdì 11 dicembre 2009

Balzo in avanti


Causa impegni della stampa, questa volta e' stata fornita solamente una foto del portiere di riserva.

Grandi Aquile, alè! Ora dovete dimostrare di valere anche quando avete un puntello ringhiante in porta. Poi avete visto...è un ruolo moderno ormai. Portieri che segnano e altri che proprio non riescono a tenerla....
http://www.calcionapoletano.it/2009/12/10/lehmann-fa-pipi-in-campo-in-champions-league-%C2%ABero-molto-nervoso%C2%BB-guarda-il-video/


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sabato 5 dicembre 2009

DILUVIATI


Pareggio fradicio. L'Aquila impatta nella risaia di Riale in una serata controvento e contronatura. Due reti su calcio piazzato di un impalpabile capitano non bastano a sbrigare la Brigata, ma almeno muovono la classifica.


Buona la voglia dimostrata da tutti, anche se sotto il diluvio l'arca di Noè rossoblù si è inevitabilmente sparpagliata per i quattro punti cardinali ed è parsa più che altro un circo, con trapezzisti, clown e urlatori. Peccato essere infilati in contropiede in vantaggio e nel momento migliore. Ma, diversamente da altre volte, non si è mollato mai e tutti hanno dato il massimo.



Aquila-Brigata Utd 2-2

Aquila (2-3-1) Romanin, Bernardini M., Rinaldi, Grassia, Bernardini L., Marceddu, Gentili. (Baraldi, Tonielli, Calabrese, Solini, Berti J.)
Reti: Bernardini L. (2)


Bernardini M.: Il postino inceppa la consegna. Invece che sparare una raccomandata con ricevuta di ritorno si mette a cincischiare con i piccioni viaggiatori. Nel secondo tempo recupera un po'. Intorpidito.


Rinaldi: Ha paura di ammalarsi e tira il freno a mano. Cerca l'ordine nel pandemonio d'acqua, solita prestanza. Ipocondriaco.


Grassia: Pasticcia sulla fascia fin quando non rompe il fiato. Quando succede siam già sotto la doccia. Avrebbe una palla per schiacciare il nemico, ma fallisce. Cose che succedono. Non si risparmia. Smarrito.


Bernardini L.: Fa due gol.


Marceddu: Torna dopo l'esame da professionista. Il collegamento via radio funziona a tratti ed è disturbato dalle interferenze del maltempo. Sommerso.


Gentili: L'acqua spegne il fumo dell'uomo in calzamaglia. Qualche buon dribbling (di troppo), ha poche palle giocabili perchè torna generosamente indietro. Impraticabile (la calzamaglia).


Solini: Pennella un gran cross, per gli altri. Le partite per Fede dovrebbero durare tre ore, cresce nel secondo tempo e ingrana in macchina quando torna a casa. Scaldarsi di più. Porno...


Calabrese: Asciuga quella palla! A parte questo, prestazione da garzone. Tenta anche la stoccata. Zampetta sperduto sui corner avversari. Trampoliere.


Baraldi: Scellerato sul contropiede, quando gli scappa l'uomo. Ma può capitare. Perde anche una lente nella tempesta e l'acqua lo abbaglia. Jellato.


Tonielli: Picchia e prende falli, si procura il rigore. Più appannato della volta scorsa, anche lui penalizzato dall'alluvione. Neutralizzato.


Berti J.: I capelli zuppi appesantiscono le giravolte. Cerca di sorvolare il bagnato, ma concretizza poco. Libellula.

p.s. Scusate se ieri mi sono un po' lasciate andare. Ci provo ogni volta a contenermi, ma è più forte di me. Mi impegnerò di più. Spero che nessuno si senta offeso nè dai miei urli, nè dalle pagelle, che sono un gioco.

giovedì 26 novembre 2009

Abbiamo comprato Marchionni!


La febbre salva l'Aquila dai tatticismi esasperati. Palla lunga e pedalare e rispunta la vittoria. Merito anche di un Tonielli formato serie A: quattro legni sopraffini, un gol, un assist per lo Gnappo volante e una punizione respinta su cui si avventa Grizo, il rapinatore di diligenze. Ma se il solista gorgheggia è perchè tutta l'orchestra, a cominciare dalla difesa, esegue bene l'accompagnamento. E andiamo.
Aquila batte Andrea Costa Automobili 3-1
Aquila (2-3-1): Romanin, Guaraldi, Rinaldi; Grassia, Tonielli, Bernardini M., Gentili. (Calabrese, Solini, Montorsi, Berti J., Baraldi). All. Fornasari
Reti: Tonieli, Grassia, Berti J..
Guaraldi: Solito spartano, riempie le strettoie con i muscoli. Si arrabbia quando svirgola, ma svetta che è un piacere. Ogni tanto impazzisce e si scaraventa in avanti. Bellicoso.
Rinaldi: Venti chili per coscia, se ne sentiva la mancanza. Rude, ma anche ordinato. E quando imposta difficilmente sbaglia. Massa critica.
Grassia: Vaga come un ossesso, alla ricerca della forma perduta. Non la trova. Ma quando gli viene data carne da mordere, è letale. Crotalo.
Tonielli: Trascina la squadra, tira da casa sua bevendo il caffè e facendosi la barba. Ha davanti a sè una muraglia fatta di legno, che prova a sfondare. Micidiale.
Bernardini: Non capisce se è difensore (non gli piace) o centrocampista (non lo convince). Quando si accende la lampadina, l'arbitro fischia tre volte. Flemmatico.
Gentili: Questa volta pensa di essere in discoteca. Ma in lista 'bomber' non c'è nessuno. Rapsodico.
Solini: Pornografico nel primo tempo. Prensile nel secondo, quando si mette sul palo e aiuta dietro. Scorribande a non finire, se alza la testa, si accorge che vede. Giunco.
Calabrese: Il fuscello della Barca potrebbe diventare albero maestro. Ma quando pensa di essere un guscio di noce, le onde lo sommergono. Operoso.
Baraldi: In difesa si trova a suo agio come un orso in una vasca da bagno piena di miele. Molla calci e pedate al pallone e dà sicurezza. Arcigno.
Montorsi: Corre più del solito e rischia anche di segnare, quando funamboleggia là davanti. Non si risparmia mai. Diligente.
Berti J.: Sforbiciata e arti marziali. Poche fiammate, ma degne di Bruce Lee. E finalmente ritorna al gol. Karateka.
Fou Fornasari: Con un polmone forato, urla e sbraita e prova a dare ordine al caos primordiale. Demiurgo.

venerdì 20 novembre 2009

Foglie morte


Autunno, cadono le foglie e sfumano nelle nebbie novembrine i desideri di gloria delle Aquile. Seconda sconfitta di fila. Zero verve, zero furbizia, senso di impotenza preoccupante.


Contro una squadra insapore, dopo un primo tempo affastellato, pareggiato con un colpo di frusta del domatore di leoni, i vitellini rossi invece che diventare tori si inflaccidiscono e subiscono due reti evitabili.


Disattenti dietro, imprecisi davanti. Le capacità tecniche sono quelle che sono, ma si può crescere e tentare la strada dell'umiltà e della semplicità. Invece che rapaci, ci si trasforma in capponi prima del tempo e Natale è ancora lontano. Prendiamo atto dei limiti e rimettiamoci a correre e a picchiare tutti insieme.
Aquila-Real Borgo 1-3
Aquila (2-3-1) Romanin, Guaraldi, Bernardini M., Solini, Bernardini L., Berti J., Gentili. A disp. Berti G., Calabrese. All. Lattante.
Reti: Berti G.






lunedì 16 novembre 2009

venerdì 30 ottobre 2009

Vittoria sofferta: ma è Lallo-mania!


Vittoria (troppo) sofferta. Bisogna dare atto ai pulcini di aver messo su in fretta il piumaggio e di aver corso come degli assatanati per tutta la partita. Vittoria di esperienza e coraggio, grazie anche al nostro Le Grottaglie che rompe l'astinenza e ci consegna tre punti alla fine preziosi, ottenuti in modo un po' rocambolesco.


Priva di una bussola tecnica l'Aquila fin dai primi minuti fatica a disporsi in campo. Tonielli all'esordio sfodera un sinistro nell'angolino che tiene il risultato incollato sull'1-0 fino a metà secondo tempo, quando accade l'inevitabile: Carassiti semina dubbi e avversari, e apparecchia per Pellegrini che deve solo spingerla dentro.


Ai più esperti tremano le gambe, ma con un'intrusione di Guaraldi le ambizioni dei giovanotti con le ali vengono rispedite al mittente. Gentili poi chiude virtualmente il match, anche se il gol dell'ex Alcarraz fa diventare roventi gli ultimi minuti.


Ci prendiamo volentieri i tre punti, sapendo che si può e si deve migliorare. Intanto impazza una nuova tendenza: la Lallo-mania!


Aquila batte Golden Eagles 3-2

Aquila (2-3-1): Romanin, Bernardini M., Guaraldi, Grassia, Tonielli, Solini, Berti G. (Calabrese, Marceddu, Gentili).

Reti: Tonielli, Guaraldi, Gentili.


Bernardini M.: Difensore occasionale, non demerita. Un missile su punizione finisce alto di un soffio. Stoccatore.


Guaraldi: Imperioso dietro, decisivo quando prende al balzo una corta respinta del portiere e si trasforma in opportunista. Non perde mai la calma. Cobra.


Grassia: A tratti impalpabile, quando si avvicina alla palla sembra che stia per esplodere. Troveremo il modo di innescare la miccia. Tappato.


Tonielli: Debutto, gol e spessore. Chiacchiera, quanto chiacchiera, ma almeno prova a fare il direttore di un'orchestra poco armonica. Cruciale.


Solini: E' teso, gioca contro i suoi amici, che non vedono l'ora di farlo sfigurare. Ci mette l'anima. Gioca col cuore, cala un po' nel secondo tempo, quando si trova a dover fare a tratti il centrale di centrocampo. Servitore.


Marceddu: Recidivo coi falletti, fa un paio di buone discese libere. Meglio il fondo che il Super G. Prova un lob su punizione che resterà nella storia. Radiofonico.


Calabrese: Come ci crede lui...E' da un suo sinistraccio improbabile che nasce il gol di Lallo che salva capra e cavoli. Propizio.


Gentili: Un palo e il terzo gol. A volte si vede che è innamorato...del pallone. Però le cose gli riescono, per ora. Cupido.


Berti G.: Corpo estraneo. Almeno spizza la palla di testa sul primo gol, con la criniera. Ma da leone quale potrebbe essere è ancora una pecora da macello. La fiducia della squadra non manca e non mancherà mai: siamo sicuri che presto tornerà sul trono.


sabato 24 ottobre 2009

Slalom d'acqua



Con uno slalom bagnato Berna risolve. Lascia gli spettri Usa e getta là dove devono stare, si ruba solo un pizzico del talento di Bode Miller e infila uno dopo l'altro i paletti di Plaza Cardueza, inforcando il pallone nell'angolino.


Seconda vittoria su due partite, sofferenza e ardore nel diluvio. Dopo la doccia fredda del gol iniziale, che sorprende una difesa in accappatoio, l'Aquila si riveste, si mette il mantello e combatte la battaglia della pioggia.


Il pareggio arriva ancora con il capitano che scivola e la caccia alta nel primo palo. Secondo tempo tutto intensità. La palla è pesantissima ed è difficile sollevarla dalle pozze. Ci prova il bomber con un paio di sombreri da terra caliente e Solini con un sinistro atipico, ma è ancora Berna ad indossare la tuta da sci, inventarsi uno slalom impossibile, timbrando così lo skipass del due a uno.
Aquila batte Plaza Cardueza 2-1
Aquila (2-3-1): Romanin, Rinaldi, Guaraldi, Grassia, Bernardini L., Marceddu, Gentili. (Montorsi, Calabrese, Solini, Baraldi, Berti J., Bernardini M.)
Marcatori: Bernardini L. (2)
Bernardini L.: Il lontano ovest l'ha visto solo dal finestrino. Ora il cowboy è tornato sulla terra, ha preso al lazo gli avversari mostrando le cartucce per impiombare il Csi con doppiette da caccia. Lo accogliamo così, umile, 25enne, pioniere cittadino, pronto a dire la sua, tra la via Emilia e il West.
Bernardini M.: Fallita l'esperienza da figlio unico, dovrà fare le veci di se stesso. Alla ribalta nella risaia non demorde e tira scudisciate a destra e a manca. Baywatch.
Berti J.: Da cigno a paperotto nello stagno. Con la testa in Olanda, il tulipano è alluvionato. Ci sarà tempo per vederlo tornare a danzare. Accademico.
Rinaldi: Si inciampa e respinge, picchia e ribatte. Colosso di difesa non gira quasi mai a vuoto. Boa.
Baraldi: Via il colletto, dentro lo scafandro. Pilone di centrocampo, rotola e gestisce palloni. Esordio promettente. Guerriero.
Solini: Assaggia la partita e morde le caviglie degli avversari. Nuota, sguazza e riemerge. Assetato.
Grassia: Bagnato e sfortunato. I jeans sul termosifone non gli impediscono di trebbiare la sua fascia. Quando ci sarà la precisione avremo un cecchino. Sgangherato.
Guaraldi: Capelli e pizzetto non accusano le secchiate dal cielo. Mantiene l'aplomb e reagisce con destrezza agli attacchi rimanendo incollato agli altri. Nastro Adesivo.
Calabrese: A destra a sinistra in mezzo. Cerca la posizione la trova la perde. Rimbalza e suda. Volontà.
Montorsi: E' rimasto in campo dai tempi del gol all'ultima giornata. Orso! Finalmente grinta e scivolate. Polare.
Gentili: Messicano isolato. Dorso, rana, farfalla, prova tutti gli stili, alza la palla e la scaglia fuori. Alterna folate a silenzi. Desaparecido.
Marceddu: Draga il fondale alla ricerca di tesori perduti. Nell'acqua dovrebbe essere a suo agio, ma non trova sempre le stelle marine. Errante.
Fornasari-Lascians: coppia d'altri tempi, il gatto e la volpe, il metodico e il passionale. Sei punti in due partite: decisivi.

giovedì 15 ottobre 2009

Au revoir, capitano



Un poker regale di Berna e l'Aquila seppellisce il Goblin, segna sette gol e parte con il piede giusto.

I rapaci non perdono mai la bussola. Subito forte con tre gol dopo cinque minuti, poi il match è in discesa. Partita forse facile, ma rischiosa. Nel secondo tempo si rischia il ritorno degli avversari, ma nel loro momento migliore, il prossimo Amerigo Vespucci prende la mira, si concentra, pensa di aver davanti la faccia del console di Firenze, che gli ha negato il visto e lo colpisce in pieno, sfondando l'incrocio dei pali.
Si è rivista anche una criniera bionda folleggiare nelle aree. Senz'altro da rivedere Berti, ma si è mosso bene, con la consueta follia. Solidissimi gli innesti, rinnovati gli altri.
Berna intanto prova a metter su legna per l'inverno, staccando il biglietto aereo nel modo migliore. Au revoir, capitano.
Aquila batte Goblin 7-2
Aquila (2-3-1) Romanin; Rinaldi, Guaraldi; Grassia, Bernardini L., Marceddu, Gentili. (Calabrese, Solini, Berti, Bernardini M.).
All. Fornasari.
Marcatori: Bernardini L. (4), Gentili, Grassia, Bernardini M. (2)
Rinaldi: Cosce gigantesche e cervello fine. Mancino generoso, dà grande solidità, con Lallo forma una coppia di marcatori davvero coriacea. Muraglia.
Guaraldi: Concentratissimo dall'inizio alla fine. Si oppone con tutto se stesso agli attacchi dei Goblin, difendendo il bastione con la vita. Statuario.
Marceddu: Non riesce proprio a segnare ad un portiere con la faccia da Saviano e la maglia del Cagliari. Sforna due assist, corre e frulla. Perde la testa con un falletto sul rigore, ma si può perdonare. Patriota.
Bernardini M.: Due gol, uno brutto, ma importante e quello del 7 a 2. Partito Fidel, toccherà a Raul prendere in mano lo stato. Lo aspettiamo alla prova della maturità, intanto dà costanza e sostanza, calciando un paio di sinistri fotocopia in piccionaia. Taciturno.
Calabrese: Debutto ed emozione. Il più giovane del gruppo mostra muscoli e grinta, tanta voglia di fare. Un assist a Griso, mangia un bel piattone di umiltà. Promettente.
Grassia: Rigenerato. Macina chilometri, fa il solito gol in girata sporca e rischia di farne almeno altri due. Lo vedremo quando ci sarà da tirar fuori il carattere, ma così è già uno dei leader. Redivivo.
Solini: Vorrebbe fare il centrocampista, ma nel secondo tempo arretra centrale nella difesa a due. Operaio e tuttofare. Non brontola neanche più, con un pieno di autostima, direttamente in vena. Volonteroso.
Gentili: Di nome, ma non di fatto. Apprendista attaccante, segna al primo tiro, scappa dai difensori e si fa inseguire tutta la partita. Imprendibile.
Berti: L'ultimo ad arrivare, il primo ad andar via. Appare in campo, balla il tango e sfiora (si mangia) il gol in più di un'occasione, anche con un cucchiaietto respinto sulla linea. Non crede al passaggio allo zucchero di Berna. Solo sregolatezza, per ora.
Bernardini L.: Chi l'ha 'visto'? Non certo i difensori avversari che se lo perdono di piede, di testa e di cuore. Una partita che vale un viaggio oltreoceano. Prontissimo.

martedì 13 ottobre 2009

Captain America


Molto bene, rieccoci qui. Si riparte da dove ci si era lasciati. Con glorie di vecchio pelo, ritorni graditi e giovani rampanti con ambizioni di volo.
Ci godiamo il capitano prima del grande tuffo nel Nuovo Mondo. Lo aspettiamo con Cic e David Beckham nel 2010.
Buon campionato a tutti, le pagelle saranno esigentissime.

martedì 28 aprile 2009

lunedì 27 aprile 2009

sabato 25 aprile 2009

Un'aquila con un cuore da Orso


Pareggio di cuore e Ctb freddato allo scadere. Sotto due a zero, l'Aquila trova la forza di reagire e agguanta la partita grazie a Orso che passa di lì proprio quando Miky sferra il tiro della disperazione. Prima Marco aveva dimezzato lo svantaggio piazzandola nell'angolo alto.

Match tirato, sofferto, ma risultato più che legittimo. Ora non resta che aspettare i risultati degli altri campi per vedere se ci si può giocare ancora la promozione. Comunque vada, si sta prepararando la gabbia per gli Gnu.
Marco: Gladiatore di difesa, trova con un tiro a spiovere la sua prima marcatura con la maglia dell'Aquila. Grinta da vendere. Erculeo.
Fede Solini: Prestazione di grande corsa e tenacia. Solido e cattivo, peccato che si perde l'uomo sul primo gol, che però ha sorpreso tutti. Mai domo.
Marceddu: Gli serve la bombola d'ossigeno dopo gli stravizi sardi, ma anche questa volta entra come una lama nel burro della fascia sinistra. Distratto sugli appoggi, ma tanta quantità. Piede di porco.
Miki: Un palo su punizione, e il tiro nell'azione del gol. Il giovane sta aggiustando la mira, fra un po' sarà infallibile. Aspirante cecchino.
David: Affaticato, ma gioca una partita di grande generosità. Cresciuto tanto nel corso del campionato, si prende un sacco di falli e di calci. Malcapitato.
Grizo: Pallottola, questa volta un po' spuntata. Forza e volontà, poca precisione. Ma l'animo è sempre quello del leone e mai del coniglio. A salve.
Jack: Il falchetto parte con un'ala rotta e durante la partita rischia anche le sue generazioni future. Finisce malconcio, ma è efficacissimo. Debilitato.
Orso: All'improviso uno sconosciuto. Lascia i guanti del servizio e si trasforma in uomo d'area di rigore. Tira fuori l'istinto e spara la squadra in cielo in zona Cesarini. Provvidenziale.

venerdì 24 aprile 2009

Le semifinali sono a volte più celebri delle finali


Stasera ragazzi ci vuole una prestazione d'altri tempi.

domenica 19 aprile 2009

Fotofinish


Serrare le fila per le ultime tappe.
Mi astengo chiaramente dal commentare il poker di grizi e la coppia di gnappi...se qualcuno ha voglia può farlo.

mercoledì 8 aprile 2009

A gonfie vele


La Barca dell'Aquila è finalmente uscita dalla secca e sta riguadagnando il mare aperto. Nessuna scampagnata, ma una partita vera contro una squadra tignosa, in cui i ragazzi dello skipper Mou tirano fuori le unghie e danno prova di grande carattere.


I rapaci soffrono un tempo e vengono puniti dal consueto gol su calcio piazzato. Ma allo scadere il mozzo Lascians imbecca l'ammiraglio Berna che di testa sbuca e ristabilisce la parità. Superiore nel numero e nella grinta, l'Aquila va in vantaggio con il ramponiere Cello, che scava un tunnel profondissimo sotto le gambe del portiere. L'equipaggio si difende ed è pronto a reggere l'urto e il ritorno dei campagnoli, che minacciano più volte l'albero maestro. E allora ci pensa ancora il capitano a tenere ben saldo il timone. Serve un uovo di Pasqua a Grizo che lo scarta, rompe il digiuno, si mangia la cioccolata e confeziona una bella sorpresa a se stesso e agli avversari.


Nessuno è profeta in patria, tranne Bernamax. Salutiamo il cannoniere che segna quota 19, e con i suoi gol ha tenuto su la baracca per tante partite. Speriamo che la caravella continui a dirigersi verso il nuovo mondo, anche senza Colombo.



Cic: Esperienza e lucidità. Paglietta del nervosismo appena finisce il match. Partito in sordina, ormai è leader della difesa. Insostituibile.


Fede Solini: Musone alla fine, non si accontenta mai. La fame giovane gli fa rischiare anche di segnare danzando sulla linea di fondo. Conclude sull'esterno della rete. Insaziabile.


Micky Berna: Arcigno come non mai. Dall'alto del suo 1,90 lotta, soffre e ribatte tutti i palloni. Maiuscolo.


Grizo: "A lui s'imponevano le imprese più rischiose e più inique". Così è descritto nei Promessi Sposi. Il bravaccio è tornato. Artigliere.


Jack: Impostazione cestistica, generosità e tenacia da classiche del Nord. Anche lui cresciuto tantissimo. Passista.


Paolino: "No, no! Non va bene!". Nella giornata in cui gli fischiano solo falli contro, il re furioso dell'agonismo dà ancora una volta una lezione di passione. Rottweiler.


Steve: Padrone di casa poco ospitale, per gli avversari. Ricambia la bordata in faccia di Berna con una palletta in testa dolcissima, solo da spingere dentro. Lo aspettiamo con le scarpe. Ciabattino.


Gnappo: Scopre di avere anche il destro. Il fumo si trasforma in arrosto e per un paio di volte mette i compagni davanti al portiere. Airone.


Marco: Inspira l'aria di casa e soffia una partita di grande compattezza. A parte quando vuole strafare, è la sua migliore con l'Aquila. Avremo bisogno di lui. Ispirato.


Cello: Rapinatore mascherato, si porta via il malloppo importantissimo del vantaggio. Ha poco spazio, ma è sempre pericoloso. Diabolik.


Alcarraz: Prosegue la striscia di buone prestazioni. Peccato per due tiri sventati dal portiere campagnolo. Bene avanzato, quando viene in difesa, fa dei danni. Sprinter.


Berna: E' l'anima della squadra. Allenatore in campo e leader. Il naso ce lo porta via per quest'anno, speriamo non gli tolgano anche il fiuto del gol. Certezza.


Fede Mou: Tre su tre. Senza di lui gestire tredici scalmanati sarebbe stato molto difficile. Uomo in più

domenica 29 marzo 2009

Te la Sgnappo in faccia


Titolo meritato per Gnappo, che prima si dimentica la maglia a casa, poi con due gol spazza via Plaza Cardueza e la fama di ginnasta ritmico di lontane origini bielorusse. Quattro gol contro una squadra non fortissima, secondo match di Mourinho, ancora 3 punti punti e bagno di fiducia. Lo special recupera anche i giovani più indisciplinati. Difesa attenta, portiere esasperato. Bella la furbizia di cello che di testa fa un golletto da opportunista. Non altrettanto quella di lascians che vaga e si becca la giusta punizione di Berna. La botta gli ha fatto bene, gli effetti si vedranno dalla prossima. Sarà tornato quello delle doppiette?
Cic: Sempre più in palla. Il campo stretto ne agevola la falcata e le chiusure. Puntualissimo.
Fede: Parte un po' sulla linea laterale, quando entra dentro ci mette più grinta del solito, e si concede meno sortite offensive. Mancano ancora poche partite, non diciamo che aspettiamo il gol se no pensa solo a quello. Difensivo.
Michi: Meglio a centrocampo che dietro. Si inventa un cross diretto per i riccioli di Gnappo che la butta dentro. Ispirato.
Berna: Dà la notizia del prossimo forfait. Si deprime un po' e per una volta non scrive il suo nome nel tabellino. Mancherà a questa squadra, soprattutto quando ci sarà da lottare. Nasone.
Marceddu: Ara la fascia che è un piacere. Più pronto del solito in copertura, pare uno dei più in crescita. Tignoso.
Lascians: Colpito dal fuoco amico, la pallonata è la metafora di questo periodo. Tira sempre più piano. Spaesato.
Gnappo: Paragonato a Recoba sotto la doccia, speriamo che dell'uruguagio si tenga il sinistro e lasci tutto il resto. A volte non si capisce come faccia a stare in piedi. Finchè ci sta...Bombero!
Cello: Cancella le ultime uscite con un gol sporco dei suoi alla Inzaghi. Lui vorrebbe farlo in rovesciata, ci sarà tempo. Furbetto.
David: Arriva puntuale, fa gol, passa la palla. Il ragazzo è trasformato. Diciamolo piano. Redivivo.
Mourinho: Gestisce, incita, guida. E' iniziata la rimonta. Zero titoli!

sabato 21 marzo 2009

Due di due




Una vittoria contro gli ateniesi, ma soprattutto una vittoria contro la paura. Grazie, fratelli. Come novelli Dioscuri (documentatevi su Castore e Polluce, i due fratelli spartani figli di Zeus, partecipanti all'impresa degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro) i Blues Berners hanno infilzato la porta avversaria quando ormai la partita sembrava trascinarsi verso un patetico zero a zero.


Alla fine esce il carattere, ma che fatica tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Leggeri sui contrasti e un po' distratti, ci si sistema in corsa.


Per fortuna prima Miki poi Luca sono riusciti a insaccare due palloni importantissimi. Per fortuna che questa volta l'armata era guidata da un redivivo condottiero tornato in sella nel momento più difficile. Come Marcello Lippi, il nostro personalissimo special One ha lasciato lo Yacht in secca a Portofino e si è rimboccato le maniche per il bene della patria.


Mancano cinque partite.


Michi: Contratto fino al gol. C'è grande paura in te giovane apprendista. Poi la rete lo scioglie e sembra un altro. Ti facciamo segnare prima della partita così la prossima giochi forte anche all'inizio. Alla fine generosissimo in copertura e fa sentire addirittura il fisico. Enigma.


Vitto: Gioca quasi tutta la partita piantato dietro. Roccioso e ben posizionato, soffre i cambi di passo, ma non sbaglia quasi niente. Non aspettava altro che di marcare Pelatopoulos e se lo mangia sorridendo. Sornione.


Fede: Solita grande volontà. Un po' impreciso nei passaggi, ma spesso rimedia. Sta trasformandosi in un cursore di fascia stile Benarrivo e Di Chiara del glorioso Parma di Nevio Scala. Impostato.


Marceddu: Il cagliaritano figlio di fabbro non rinnega le sue origini e sforna cancellate e sbarre d'acciaio tutta la partita. E' un motorino caricato a mille. Pila Alcalina.


Jack: Il mister lo inventa terzino destro, ruolo a lui non naturale, ma che interpreta al meglio. Giù la testa, palla avanti, gli servirebbe un campo lungo mezzo chilometro. Dottore!


Paolino: Se quel pallonetto invece di uscire di pochi centimetri entrava forse la partita si risolveva prima. Solito Gattuso, uno dei pochi che i rimpalli ogni tanto li vince. Globe trotter.


Lascians: Continuo a pensare che in questo momento si trovi meglio in difesa, anche se lui si sente sacrificato. Interessante l'esperimento da punta, prende falli, protegge palla con estro. Quando infine si mette dietro e esce palla al piede ricorda il miglior Laurent Blanc. Pensoso.


Berna: Trova il sigillo che corona una partita meno lucente di altre. Contento di non dover fare la formazione e libero di occuparsi dei suoi piedi, prova a dirigere l'orchestra con il solito metodo ragionato. Spensierato.


Marcello: Gira un po' più a vuoto del solito. Ma il pigiama da solo vale un giudizio positivo. E' un attaccante che quando segna gli dai 8 e quando non segna.... Comunque sempre un piacere vederlo danzare sul velluto. Lavoro sporco?


David: Finalmente una buona prestazione. Concentrato e attento, gioca meglio più arretrato. Dimostra di poter ancora dare tanto alla causa. Speranza.


Gnappo: 8 per il tiro a giro sull'incrocio. 4 per tutte le volte che si autodribbla. A volte pare distratto, ma dà un contributo importante con la sua velocità. Solista.


Fede Mou: Il suo carisma lo precede. Basta la sua presenza per far dannare l'anima all'Aquila e per riportarla alla vittoria. Si prende anche licenze poetiche scambiando ruoli consolidati, ma con la sicurezza di un veterano. Bentornato!


Leo: Solita barcata di freddo e solito tifo appassionato. Anche per lui un ritorno e non a caso coincide con il ritorno ai tre punti. Mascotte.


Tommy: Agitato come sempre. Ma sicuro sulle rasoiate angolate iniziali. Sono tiri che finchè non ci vai non capisci dove vanno a infilarsi. Graziato da un palo, buona l'intesa con Vitto. Molleggiato.




venerdì 13 marzo 2009

A portata di mano(tta)


Beffati da una manotta. E dalla mozzarella in testa e nei piedi.

L'aquila deve tirarsi su, prendersi per mano e ripartire. Perdere si può perdere, contro squadre forti e divertendosi. Ma non con le ultime due squadre che abbiamo affrontato. Non si può perdere contro chi la butta sulla rissa dall'inizio. Questi qua devono passare il week-end a leccarsi le ferite e capire che non ci si può presentare con quell'atteggiamento. E invece noi li facciamo vincere, guardandoli come si guarda l'autobus quando l'hai appena perso. Bisogna arrivare puntuali alla fermata, con il biglietto in tasca da timbrare in faccia al controllore. Oppure inseguirlo e saltar su.


Primo tempo dignitoso, fino al gol. Sembra il replay di venerdì scorso. Si prende una rete dettata dalla casualità e si va in banana. Si prendono meno gol dell'andata, ma non si segna più. Si fanno falli inutili, ci si becca le ammonizioni, quando sono gli altri che picchiano e protestano dall'inizio della partita.

C'è qualcosa che non va.

I giovani devono essere più umili, giocare di prima, arrivare puntuali. I vecchi devono trascinare gli altri, no inventarsi dei ruoli o andarsene a metà del secondo tempo come dei bimbi piccoli quando i bimbi cattivi ti hanno rubato il gelato o fare le rissotte. Poche storie sul fiato, eravamo in 11, loro in 8 e hanno 40 anni.

Non è un problema di fiato, nè un problema tattico.

Più sono cattivi, più è bello batterli. Abbiamo di fronte meno di un'ora alla settimana, in cui dare il massimo. Bisogna essere come dei cagnacci in gabbia che hanno un'ora d'aria. Se ripartiamo dal primo tempo fino al loro gol andiamo lontani. E le manotte finiremo anche per alzarle

venerdì 6 marzo 2009

martedì 3 marzo 2009

Ragazzini stanno giocando a undici


"Sentitemi. Domani a quest'ora lo sciopero avrà ufficialmente termine. Ora Dallas sta facendo un grosso errore qui, stasera non ha paura di voi, e invece dovrebbe. Voi avete tra le mani un'arma straordinaria: non c'è nessun domani per voi. E questo vi rende tutti delle bombe pronte a esplodere! (Jimmy McGinty) [Washington Sentinels contro Dallas: ultima partita delle "riserve" per accedere ai playoff]"


E così la serie senza vittorie dell'Aquila è stata divelta, sradicata da undici gol confezionati dai giovani, affiancati da due vecchietti non più di primo pelo, ma ragazzini nel cuore. Come esperti nostromi Marceddu e Marcello hanno traghettato i pulcini al ritorno alla vittoria. Le verdi note, dopo aver suonato una sinfonia d'altri tempi, ora hanno il compito più arduo: trovare la continuità. Anche quando torneranno i "titolari".
Jimmy McGinty: Sai cosa separa un vincente da un perdente, ragazzo?
Shane Falco: Il risultato.
Jimmy McGinty: Rimontare in sella dopo che hai preso un calcio nei denti.

sabato 21 febbraio 2009

Sterilità


Drink Factory si beve l'Aquila. Analcolici e annacquati in attacco, i rossoblù si arrendono dopo aver lottato. Rete con tunnel di Michele al portiere avversario e squadra padrona del campo per 15 minuti. Si recrimina addirittura per un gol fantasma su torsione aerea di Solini. Ma poi arriva un uno-due micidiale quanto accidentale che fa scendere la colonnina del morale.

Secondo tempo volenteroso, ma davanti si va per improvvisazione e dietro si ringrazia la scarsa capacità realizzativa dei trincatori, a volte appannati.

Che dire. Meglio delle ultime uscite, si è vista una squadra con il desiderio di tirarsi su anche se decapitata del miglior realizzatore. Troppo sterili quando si arriva vicini alla porta e si sbaglia l'ultimo passaggio o non si tira. C'è ancora tutto il girone di ritorno.


Sei meno di incoraggiamento a tutti


Griso: Coriaceo come terzino, spinge alla ricerca della forma che non c'è. La fascia lo responsabilizza, ma deve ancora lavorare sulla precisione nelle legnate che una volta erano il suo piatto forte. Falegname.

Vitto-Cic: Non giocava da prima di Natale e sente ancora i panettoni che gli frullano tra testa e gambe. Fiato corto, ma buon senso di posizione e sicuro negli appoggi. Peccato per qualche amnesia, ma può dare molto alla causa con la sua esperienza. Ancorato.

Fede Solini: Maestro nel dannarsi l'anima. Deve trovare ancora l'umiltà dell'allievo nel capire quando non è più lucido e moderarsi. O rischia di fare danni. Finte e controfinte, un gol di testa annullato. Podista.
Paolino: Primo tempo alla Gattuso, secondo più ectoplasmatico. Parte, corre, picchia, ringhia, imposta, cala alla distanza. Almeno abbiamo trovato uno che batte gli angoli con un senso. Temerario.
Michele: 'Te la senti di giocare più avanti?'. Difensore prima del match, centrocampista durante, attaccante nel processo sotto la doccia. Gollaccio di astuzia e classe. Opportunista.
Marcello: Guizzante. Deve far reparto da solo, fatica a trovare le misure e le conclusioni. Bomber di razza rubato alla famiglia, avrà tempi e modi di segnare reti decisive. A volte lontano dalla porta. W la tuta!
Marco: Parte dalla panchina e prova ad inserirsi lottando e facendo valere il suo fisico. Vale ancora la scusa dell'esordiente. Sa far girare il pallone meglio di altri, potrebbe ogni tanto provare la soluzione personale. Compatto.
David: Serata storta. Inciampa e non sta in piedi. La volontà c'è, ma l'emozione lo tradisce spesso. Un fallaccio subito nel primo tempo lo blocca. Corre tanto, a volte a vuoto. Malcapitato.
Tommy: Effetto redbull. Sul primo gol la palla era lenta e sono partito in ritardo. Poi l'ha messa lì. Sul secondo mi ha sorpreso la deviazione di Fede. Mi sembra di aver giocato meglio delle ultime. Loquace.
Leo: Viene a prendersi il freddo per il gusto di guardare gli amici perdere. Coltiva velleità da allenatore o da difensoraccio rude del futuro. Fedelissimo.


giovedì 12 febbraio 2009

Il digiuno prolungato


Pareggio triste. Due gol in contropiede in sette contro sei. Aquila molle e caritatevole all'inizio con avversari che non se lo meritavano. Un po' meglio quando si è alla pari. Alla fine gabbati mentre si stava ribaltando una partita persa. Giustamente. Ingenui sulla punizione. Ingenui nel non approfittare della superiorità numerica iniziale e del recupero miracoloso finale. Il digiuno continua.

Dò un cinque politico a tutti, per protesta contro la Gelmini. Ma non mi risparmio di scrivere qualche giudizio, che spero verrà letto come un gioco. E non come una lama tagliente.

Fede: Ostinato, quasi cocciuto. Un assist e mezzo con le sue scorribande sulla fascia. Corre e rincorre senza stancarsi, rischia di perdere in lucidità. Ancora da rivedere dietro, a volte perde l'uomo. Se mettesse su qualche muscolo e non avesse paura di far male agli altri sarebbe un mastino. Pertinace.

Marco: Esordiente. Alterna uscite sontuose a svarioni. In attesa di un feeling maggiore con i compagni, si potrebbe provare anche più avanzato. Potrebbe portare alla squadra grinta e qualità, che non sembrano mancargli. Sulla soglia.

Michele: Si becca gli urli del portiere. E' alto uno e novanta e pesa 85 kg, è ora che inizi a farli sentire. Si arrabbia solo quando perde palla e fa finalmente un fallo giusto. Rubategliela più spesso. Pochi caffè prima della partita. O troppi. Corda tirata.

Luca: Capitano, sempre coraggioso. Fino alla nausea. Primo tempo lento, secondo di rabbia e si inventa la 'solita' tripletta. Finisce con i conati. Avrebbe bisogno di correre di più o di correre meglio. Congestionato

Steve: Cassiere, un po' appesantito. Prova giocate che di solito gli riescono, ma fatica a trovare una sua dimensione. Si massaggia la testa durante l'intervallo, ma il cervello non sempre fa luce. Poteva fare il cane in difesa. Sa che può dare di più e più lo sa più gli dà fastidio. Trasecolato.

Gnappo: Esagera con i volteggi. Efficace quando gioca di prima, ballerina quando si perde con i tocchi di suola. Gollaccio nel primo tempo, peccato che non veda il portiere in uscita nel finale. Ritardatario!

David: Si sblocca con una rete di punta che sfonda le mani al portiere. Scarpe nuove, vizi antichi. Non è un primo attaccante, torna indietro a prendersi la palla troppe volte. Quando deve tirare, la passa. Quando deve passare, prova il dribbling. Se credesse davvero in se stesso senza dover dimostrare sempre qualcosa...Sfumato.

Griso: Si inventa sindromi che non ha. Lo vogliamo rivedere terzinaccio, scarpe grosse e testa fina. Lo vogliamo rivedere che segna da terra contro San Giacomo. Perde la calma quando gli fanno 'schht'. Il guerriero di un tempo non sentiva neanche se tiravano una bomba carta in campo. Sofisticato.

Tommy: Non tocca un pallone. Freddo nelle gambe, non in testa. Urla e sbraita come al solito, senza effetti sulla partita. Autocritica obbligatoria. Redbull prima del match necessaria. Diafano.