giovedì 26 novembre 2009

Abbiamo comprato Marchionni!


La febbre salva l'Aquila dai tatticismi esasperati. Palla lunga e pedalare e rispunta la vittoria. Merito anche di un Tonielli formato serie A: quattro legni sopraffini, un gol, un assist per lo Gnappo volante e una punizione respinta su cui si avventa Grizo, il rapinatore di diligenze. Ma se il solista gorgheggia è perchè tutta l'orchestra, a cominciare dalla difesa, esegue bene l'accompagnamento. E andiamo.
Aquila batte Andrea Costa Automobili 3-1
Aquila (2-3-1): Romanin, Guaraldi, Rinaldi; Grassia, Tonielli, Bernardini M., Gentili. (Calabrese, Solini, Montorsi, Berti J., Baraldi). All. Fornasari
Reti: Tonieli, Grassia, Berti J..
Guaraldi: Solito spartano, riempie le strettoie con i muscoli. Si arrabbia quando svirgola, ma svetta che è un piacere. Ogni tanto impazzisce e si scaraventa in avanti. Bellicoso.
Rinaldi: Venti chili per coscia, se ne sentiva la mancanza. Rude, ma anche ordinato. E quando imposta difficilmente sbaglia. Massa critica.
Grassia: Vaga come un ossesso, alla ricerca della forma perduta. Non la trova. Ma quando gli viene data carne da mordere, è letale. Crotalo.
Tonielli: Trascina la squadra, tira da casa sua bevendo il caffè e facendosi la barba. Ha davanti a sè una muraglia fatta di legno, che prova a sfondare. Micidiale.
Bernardini: Non capisce se è difensore (non gli piace) o centrocampista (non lo convince). Quando si accende la lampadina, l'arbitro fischia tre volte. Flemmatico.
Gentili: Questa volta pensa di essere in discoteca. Ma in lista 'bomber' non c'è nessuno. Rapsodico.
Solini: Pornografico nel primo tempo. Prensile nel secondo, quando si mette sul palo e aiuta dietro. Scorribande a non finire, se alza la testa, si accorge che vede. Giunco.
Calabrese: Il fuscello della Barca potrebbe diventare albero maestro. Ma quando pensa di essere un guscio di noce, le onde lo sommergono. Operoso.
Baraldi: In difesa si trova a suo agio come un orso in una vasca da bagno piena di miele. Molla calci e pedate al pallone e dà sicurezza. Arcigno.
Montorsi: Corre più del solito e rischia anche di segnare, quando funamboleggia là davanti. Non si risparmia mai. Diligente.
Berti J.: Sforbiciata e arti marziali. Poche fiammate, ma degne di Bruce Lee. E finalmente ritorna al gol. Karateka.
Fou Fornasari: Con un polmone forato, urla e sbraita e prova a dare ordine al caos primordiale. Demiurgo.

venerdì 20 novembre 2009

Foglie morte


Autunno, cadono le foglie e sfumano nelle nebbie novembrine i desideri di gloria delle Aquile. Seconda sconfitta di fila. Zero verve, zero furbizia, senso di impotenza preoccupante.


Contro una squadra insapore, dopo un primo tempo affastellato, pareggiato con un colpo di frusta del domatore di leoni, i vitellini rossi invece che diventare tori si inflaccidiscono e subiscono due reti evitabili.


Disattenti dietro, imprecisi davanti. Le capacità tecniche sono quelle che sono, ma si può crescere e tentare la strada dell'umiltà e della semplicità. Invece che rapaci, ci si trasforma in capponi prima del tempo e Natale è ancora lontano. Prendiamo atto dei limiti e rimettiamoci a correre e a picchiare tutti insieme.
Aquila-Real Borgo 1-3
Aquila (2-3-1) Romanin, Guaraldi, Bernardini M., Solini, Bernardini L., Berti J., Gentili. A disp. Berti G., Calabrese. All. Lattante.
Reti: Berti G.






lunedì 16 novembre 2009