venerdì 26 novembre 2010

Vittime di ordinaria follia




Vittime della propria ordinaria follia. Dopo aver per ben tre volte riaggiustato la partita ammaccata, l'Aquila si fa fregare sul piu' bello.

Guidata dall'armata degli ottimisti, dilapida un punto che sarebbe stato di platino, incassando, invece, una sconfitta argentata.

Frana così, all'ultima mano. Come uno che ha il tre di briscola, è convinto di strozzare, ma si dimentica che l'asso non era ancora uscito. Sono cose che possono succedere, peccato per alcuni errori che ritornano.

La penuria di punti è un problema, ma se ne esce compatti. Avendo dato, alla fine, il massimo che si poteva dare.

Real Borgo batte Aquila 4-3
Aquila (3-2-1): Romanin, Guaraldi, Checchi, Goteri, Summo, Bernardini L., Berti. (Solini, Calabrese, Lattante, Gargiulo, Gentili. All.: Fornasari.
Marcatori: Gentili, Goteri, Guarladi.

Guaraldi: Grande Gigante Gentile, garantisce che la g va alla grande nei gol stasera. Generoso goleador, gigioneggia sull'ultima giocata. Galoppatore.

Checchi: Predica nel deserto la calma nel finale. Ma ormai l'assalto è dato, e si concluderà come sappiamo. Savio.

Goteri: Indovina una stecca eccelsa. Sputa il polmone per quanto corre, alla fine è uno dei migliori. Stilettatore.

Summo: Esce con il ginocchio gonfio, il circuito di areazione seriamente danneggiato. Lavora per quattro, lotta per dieci. Stakanovista.

Bernardini: Si immusonisce nella ripresa, ma sta entrando in forma. Nella serata in cui non segna, sfodera la prestazione migliore per quantità. Under construction.

Berti: Evanescente, a parte qualche slalom. E' ancora in ripresa, prima o poi ingranerà la marcia. Parcheggiato.

Solini: Elettrico, come un soldato in una trincea della guerra mondiale, mentre tutti hanno abbandonato il campo. Coraggio Fede, la squadra crede in te. Teso.

Calabrese: Il lavoro lo costringe a fare tardi. Questa volta niente spinaci, nè pozioni magiche. Entra in un momento non facile, prova, ma risulta spompo. Smorzato.

Lattante: Rogito ergo sum. Dopo mesi rivede il campo, naturale che fatichi. Ha la testa alla casa, presto potrà anche lui stare nella città, sperando che non crolli prima. Senza dimora.

Gargiulo: Sbaglia qualche appoggio di troppo, però non lesina furore e volere. Ormai è inserito. Regolare.

Gentili: Un gran gol. Poi la voglia di vincere lo pialla. Come il generale Ney a Waterloo, conduce un'avventata carica che alla fine porta alla disfatta. Incontinente.

Fornasari: Gestire dodici pazzi è davvero difficile. Lui ci prova, con il freddo, la pioggia e le sconfitte. Lodevole e intirizzito.

domenica 21 novembre 2010

Avanti Piano



Avanti, perchè almeno si e' mosso qualcosa. Piano, perchè la salita è ancora lunga e la fatica è stata tanta. Un'Aquila volenterosa regola sul filo un modesto avversario. Manovra arruginita, oliata da due guizzi, all'inizio e alla fine. In mezzo tanta generosita', qualche momento di confusione, isolati sprazzi di calcio e azioni corali. Una rondine non fa primavera, ma aiuta ad immaginarla quando c'e' ancora il buio dell'inverno. Per cui dopo il digiuno immaginiamo un bel dolce, sorridiamo e proseguiamo.

Aquila batte San Nicolo' 2-1
Aquila (3-2-1) Romanin, Bernardini M., Guaraldi, Goteri, Summo, Bernardini L., Calabrese. (Gargiulo, Solini, Berti, Gentili, Checchi). All.: Fornasari.
Marcatori: Bernardini L., Gentili.

Bernardini M.: Aspirante amministratore, gestisce come puo' la sua mole. Lascia anche incustodito il condominio e cerca la gloria. Assicuratore.

Guaraldi: Si spende per la causa giusta, spande muscoli e generosità. Passi avanti, offuscati dalla cassanata nel finale. Gambero.

Goteri: Tic e tac, tac e tic. Primo tempo ad immortalare i palloni, ci vede nitido. Poi perde un po' di fuoco e va in apnea. Vivace.

Summo: Semina con la pazienza dell'agricoltore. Aspetta il raccolto e miete con fuoco perpetuo. Spreca qualche risorsa. Villico.

Bernardini L.: Tutto preso dalle sue geometrie, a volte dimentica la dimensione verticale. Parallelepipedo, con vocazione da finisseur. Calcolatore.

Calabrese: 'Vado davanti, così non faccio danni'. Al secondo assist, si dimostra invece servitore d'onore, con velleità da capomastro.

Gargiulo: Soldatino con poche storie, si mette a disposizione delle truppe. In ritardo all'inizio, poi aggiusta le lancette. Puntuale.

Solini: La diagonale nel primo tempo dovrebbe fissarsela mentre si addormenta. Ripartire da li'. Promettente.

Berti: Convalescente, dopo un periodo da zombie. Per lui è importante ritrovare linfa vitale. Sfiora il gol di destro, e poco altro. Ma intanto c'e'. Resuscitato.

Gentili: Scarpe nuove, testa fina. Tanto che proprio di capoccia sale sull'ascensore, si ferma in cielo e inzucca il punto decisivo. Barbuto.

Checchi: Cazzeggia in panchina, finchè non suona la sua ora. Decisivo in due salvataggi umanitari da medico senza frontiere. Bisturi.

Fornasari: Sente piu' di tutti la pressione e il bisogno di uscire dalla tomba. Con coraggio cambia modulo e lo azzecca. Osservatore.

mercoledì 10 novembre 2010

Piu' a fondo del fondo




Toccato il fondo, di positivo c'e' che si puo' solo risalire.


Niente pagelle, tutti bocciati tranne Nino e Paolo. Chiedo scusa perche' sono partito deconcetrato, e almeno due gol nel primo tempo sono solo colpa mia. Visto che sono errori che posso evitare, proverò a lavorarci.
Loro erano forti, ma noi siamo stati asfittici.

Abbiamo preso 7 banane, provo ad essere costruttivo e a segnare 5 punti su cui possiamo migliorare. Sui limiti tecnici c'e' poco da fare, dovremmo avere piu' tempo e non si inventa niente. Su carattere, concentrazione, e altre attenzioni da avere, possiamo dare molto di piu'. Se qualcuno vuole aggiungere o togliere, ben venga.
1) Forma fisica. Siamo sempre in affanno, gli avversari corrono di piu', e meglio. Ieri quando eravamo in superiorità numerica, sembrava che ad essere espulso fosse uno dei nostri. Io ci sono per trovarsi e andare a correre. Abbiamo tutti meno di trent'anni, a parte Paolo che ieri era il piu' in forma.
2) Fare falli, prendere falli: Ci menano, e non meniamo. Ci facciamo spesso fischiare delle punizioni al limite della nostra area. Questo, alla lunga, e' un problema.
3) Forza morale: Andiamo sotto, e non riusciamo a limitare i danni. Chiaro che ieri questi erano molto bravi, e nel secondo tempo forse ci hanno fatto giocare. Ma dobbiamo imparare a non farci prendere dal panico. Se si va sotto di due gol, si può temporeggiare, invece che capitolare. Chi sente che non sta giocando bene, ed e' in difficoltà, chieda il cambio. Non solo se è stanco fisicamente. Aiutiamo Fede. La squadra viene prima del nostro risultato singolo.
4) Batti e ribatti: Mi sembra, ma smentitemi, che arriviamo SEMPRE secondi sulle ribattute. Credo che non sia un problema tecnico, ma di presenza mentale. Anche su questo possiamo migliorare. Come nei contrasti. Come durante questi due anni siamo cresciuti su punizioni, corner e rimesse laterali (per piacere quelle battiamole bene), possiamo migliorare.
5) Puntualità: Può essere utile arrivare al campo prima, insieme, e parlare in spogliatoio della partita, di come abbiamo giocato l'ultima e di come giochiamo questa volta. Non può Fede dare qualche indicazione solo un attimo prima di entrare in campo, mentre c'e' ancora qualcuno che si scalda o fa i tiri e c'e' l'arbitro che ha fretta. L'altra volta l'abbiamo fatto, ed e' stato utile. Anche perchè qualcuno aveva detto che non capiva bene come e dove giocare.

Sono convinto che ne veniamo fuori, insieme. E presto giocheremo così:

http://tv.repubblica.it/sport/il-gioco-del-barca-18-passaggi-in-un-minuto-e-gol/56333?video


martedì 2 novembre 2010

Morti e contenti



Defunti, ma non sepolti. L'Aquila del dopo Halloween infila la terza sconfitta consecutiva, però almeno ritrova l'anima che aveva smarrito negli inferi. Grazie alla seduta da alcolisti anonimi proposta dal capitano, grazie soprattutto alla compattezza in campo e alla volontà di essere un gruppo.


Si è perso, ma si poteva pareggiare. Contro un'ottima squadra che correva e faceva girare la palla, gli uomini allenati dall'esperto Mario mostrano carattere e rischiano la rimonta. Peccato per due errori un po' ingenui, dopo un primo tempo di concentrazione. Con questo spirito, e facendo un passo alla volta, i risultati arriveranno. Bisogna pensare di essere piccoli, e giocare da grandi.


Maracanà batte Aquila 3-2.

Aquila (2-3-1): Romanin, Summo, Bernardini M., Goteri, Bernardini L., Solini, Gentili. (Calabrese, Checchi). All.: Boldrini.

Marcatori: Bernardini L. (2)


Summo: La forza della cremina. Sacrificato dietro, trova un assist nel secondo tempo. Mastino spalmato d'unguento, morde l'osso fino alla fine. Guardiano.


Bernardini M.: Problemi di software, ma meno del solito. Prima o poi diventerà il cecchino che dubita di essere. Partita accorta, concentrazione trovata già nello spogliatoio. Guardingo.


Goteri: Per un tempo dal sud con furore. Poi fatica a ritrovare il ritmo, cerca giocate non sempre logiche. Indecifrabile.


Bernardini L.: Non è in forma, chiede spesso il cambio. Ma segna due gol. Leader freudiano del gruppo di autoaiuto. Psicanalista.


Solini: Per un tempo si applica. Qualche errore, ma si sforza e ben figura. Poi dimostra quanto sia difficile per lui la semplicità e ricade in antichi errori. Bisogna sgrovigliarlo. Distorto.


Gentili: Partita da martire, a tirare sportellate e provare a stoppare meteoriti. Ci prova con l'immancabile generosità. Servizievole.


Calabrese: L'assist del gol è l'esempio della semplicità. Ambizioni da punteruolo, con passo da gru. Nella ripresa latita. Lieve.


Checchi: Sfortunato nel rimpallo della terza rete. Si diverte, se accettasse il ruolo, potrebbe essere uno dei motivatori. Piazzato.


Boldrini: Da buon allenatore italiano purosangue, predica palla lunga e pedalare. Debutto in panchina condito da autorità, forse valuta male i tempi dei cambi. Umile.