venerdì 26 febbraio 2010

La prova del nove


Nove, come i mesi che si passano nella pancia della mamma.



Come i compagni dell'anello e come gli spettri che vogliono impossessarsene.



Come i giocatori dell'Inter contro la Samp.



Come la massima espressione dell'amore divino per Dante, ma anche il numero di cerchi infernali e di quelli celesti.



Come i giorni della novena di Natale.



Come il quadrato di tre.



Come un comune in provincia di Vicenza.



Come le muse (Calliope, Clio, Erato, Euterpe, Melpomene, Polimnia, Talia, Tersicore e Urania), che sovrintendevano alle arti ben prima del ministro Bondi.



Come i pianeti conosciuti nel sistema solare (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone)



Come le province dell'Emilia-Romagna. (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forli'-Cesena) o quelle della Sicilia (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani)



Come i mondiali vinti da Vale Rossi e Armin Zoeggeler o gli scudetti vinti dal Genoa o le coppe dei campioni vinte dal Real.



Come le vite dei gatti.



Come le sinfonie di Ludwig van Beethowen.



Come i giocatori dell'Aquila di martedì sera e come i gol che hanno segnato al Goblin.






Aquila batte Goblin 9-0



Aquila (2-3-1): Romanin, Rinaldi, Bernardini M., Grassia, Bernardini L., Solini, Berti J. (Marceddu, Gentili)



Reti: 3 Grassia, 2 Bernardini L., 2 Gentili, Rinaldi, Berti J.






Le pagelle sono rimandate, non è carino nei confronti degli avversari, non trovate?






sabato 20 febbraio 2010

Grandinata


Voto: 10 a chi c'era.
Si e' perso 6-1.
Ognuno fa, giustamente, le sue scelte. Per i sette che ieri si sono battuti non è stato un cappotto divertente. Essere contati e giocare il secondo tempo praticamente in 6 con un infortunato, contro la squadra più forte, in una partita fissata da mesi, non è stato divertente.
Ci riprendiamo già da martedì.

giovedì 18 febbraio 2010

Coriandoli tra le ceneri


Coriandoli tra le ceneri. Gli ondivaghi aquilotti regolano Rm trasporti, con le sfrappole ancora nella pancia. La squadra di Mister Fornasari rosicchia, costruisce e allo stesso tempo dilapida. Per buona sorte un legno all'ultimo salva i blurossi da un pareggio che ci stava, forzando al digiuno gli avversari imprecatori.


Fornasari dopo la pausa si presenta con una squadra appesantita e una panchina magra. Tutti pronti, però, a fiondarsi nel gran ballo dopo carnevale. Danze aperte dal solito capitano che finalizza senza casquè un bel minuetto con i compagni d'attacco. Il vantaggio ha però l'effetto di rammollire la volontà e subito arriva il pareggio. Copione ripetuto pochi minuti dopo, quando Guaraldi si toglie la maschera da mastino, indossa il costume da castigatore e chiude la palla in un angolino. Ma ancora una volta la scena è da commedia dell'arte e la fatica fatta sembra vana.


Meno male che c'è il piedone sciacallo del Bomber, questa volta anche di fatto, nonostante la calzamaglia da supermario. Brividi finali, traversa scheggiata, ma alla fine tre gol, tre punti e una bella vittoria, in punta di fioretto.


Aquila batte Rm Trasporti 3-2

AQUILA (2-3-1) Romanin, Guaraldi, Bernardini M., Gentili, Bernardini L., Marceddu, Grassia. All. Fornasari. (Calabrese, Solini, Berti J.).
Reti: Bernardini L., Guaraldi e Gentili.

Guaraldi: Body-guard difensivo con licenza da killer. Non perde mai il senno, anzi lo porta con sè anche quando si arrampica oltre la metà campo. Spietato.


Bernardini M. : Tira e molla di tensione. A tratti colonna di marmo, altre volte budino. Quando è presente è un gigante nelle sportellate e fa male. Trasognato.


Gentili: Utile arlecchino, riesce a predare il gol decisivo e costruisce altre belle giocate. Il dribbling, però, dovrebbe servire a liberarsi. Pepato.


Bernardini L.: Playmaker in apnea. Segna, rincorre e battaglia. Uomo d'ordine tra le stelle filanti, alla fine si sacrifica, questiona e si prende un giallo utile. Gregario.


Marceddu: Come una capretta in astinenza, bruca perennemente la sua fascia. Ringhia generoso, gli sfugge di un soffio la scivolata sul filtrante di Berna. Schnautzer.


Grassia: Scomodo sgherro mai domo, vuole il gol come un affamato. Il fiato a volte lo tradisce e lo spedisce per funghi o tartufi. Sfortunato nelle conclusioni, si sente trasparente. Pugnace.


Solini: Acciaccato, cerca il bandolo e un po' sbanda. Cuore e corsa, ma ora dovrà far penitenza. Quaresimale.


Calabrese: Dice addio alla sua giovane vita cacciandosi con ardore tra la palla e la porta. Un salvataggio che vale un gol d'autore. Immolato.


Berti J.: Equilibrista, come al solito a volte eccede. Un po' opaco, deve ancora trovare la bussola e le prodezze dell'anno scorso. Il destro Gnappo! Usa anche il destro!