mercoledì 25 ottobre 2017

Otto uomini e una gamba





Generosità, concentrazione, opportunismo. Ingredienti del primo menu di stagione che permette all'Aquila di assaporare un gusto dimenticato. Nella vittoria per 3-2 contro i Desperados si è vista la mano sulle teste di mister Zanni, la consapevolezza di non dover mettersi a fare quello che non si sa fare e la capacità di rimanere uniti anche quando il fiato è mancato e la nave temporaneamente ha imbarcato acqua.

   L'Aquila ha sofferto un quarto d'ora, ma non è crollata. Anzi, ha ribaltato una partita non banale. Per i primi 15 minuti l'ossigeno non arrivava al cervello, gli altri si sono fiondati in campo a tutta e qualcosa di troppo si è rischiato, ma c'era anche la possibilità di passare in vantaggio, quando Mezzetti non ha retto all'emozione e ha mirato ad un obiettivo troppo alto, dopo che un caracollante Marzi aveva costretto il portiere alla ribattuta.

Poi è entrato in campo Catapane. Acquistato per segnare, non si è smentito e alla prima palla toccata ha fatto centro, ma nella sua porta, dopo che Tonielli aveva di poco sbagliato la valutazione del tempo di intervento. Nell'ordine: corner, liscio di Tonielli che spazza l'aria sul vertice, retro del gambaletto di Catapane e palla nell'angolino a sorprendere un Romanin fino a quel momento attento.

   Poteva essere la sferzata che fa cadere le foglie dall'albero, invece è stato il vento freddo che sveglia il dormiente. L'1-1 è arrivato poco dopo, e in modo esemplare: schema su angolo, velo di capitan Bernardini, Tonielli calcia a rete, il portiere respinge e Catapane è il rapace sulla preda.

 Il pari ha dato morale e alla fine del primo tempo l'Aquila è andata al riposo convinta di poter prendere il controllo. Nella ripresa è subito il gracile Tonielli a salire sul palco, accusando strani dolori in punti bizzarri del corpo, guarda caso quando si sentiva improvvisamente svenire davanti agli attaccanti. E così, brevettando un genere a metà tra la spalla comica e le grida manzoniane, ha trovato anche un paio di percussioni giuste: in una di queste ha calciato forte e ha colpito Catapane, fuori posizione praticamente tutta la partita, ma ancora al posto giusto al momento giusto, a correggere in rete rischiando l'ormai celebre gamba.

Il 3-1 è nell'aria e arriva con un'altra bella azione: l'acciaccato Bufalini per una volta lascia nell'armadio le videocassette degli anni '80, dimentica i sombreri al rallenty e duetta nello stretto con capitan Bernardini che conclude con precisione.
 
Potrebbe essere chiusa, ma i Desperados l'hanno riaperta approfittando di un equivoco da soap opera, ancora una volta orchestrato con maestria dal caposala Tonielli: risultato, mentre lui discuteva su una rimessa, gli avversari si sono rimessi in partita. Qualche brivido ancora, alla fine due traverse scheggiate e un palo per i Desperados, una traversa per l'Aquila nel secondo tempo, prima del triplice fischio che ci consegna al Ponte dei Morti e consente all'Aquila di assaggiare un piatto ricco, nonostante fosse in bianco.