lunedì 13 dicembre 2010

Infilzati




Infilzati dall'aria pungente. Trafitti a freddo da una squadra che forse valeva meno di noi, ma che è stata più furba a capitalizzare. Quando parte la riscossa, e si scaldano i motori, è già ora di stare nel tepore della doccia.


Anche questo servirà di lezione. E così si studia, ci si prepara, per un domani che non muore mai. Tre-due-uno-viaaa! Chi di gag ferisce, di Gag perisce.




Gag Team batte Aquila 2-1


Aquila (3-2-1 via!!) Romanin, Bernardini M., Checchi, Rinaldi, Summo, Bernardini L., Gentili. (Calabrese, Solini, Goteri, Berti, Lattante). All.: Fornasari. Cheerleader: Gargiulo.

Marcatori: Goteri.


Bernardini M.: L'assenza lo debilita. Tanta fatica a prendere le misure, una sola sortita offensiva. Imbambolato.


Checchi: Tiene botta finchè può, è uno dei più lucidi nel secondo tempo. Anche quando la squadra si sbilancia, lui mantiene il polso. Ferreo.


Rinaldi: Come un omino lego si inceppa nei movimenti obliqui. Anche lui paga la mancanza di feeling con il campo. Robotico.


Summo: Gli occhi della tigre ad un certo punto diventano le pupille del matto. Tanta furia, voglia, e bava alla bocca. A volte la carica lo appanna. Schiumato.


Bernardini: Berninator ha le pile scariche. Tragheggia nel primo tempo, vuole adattarsi agli spazi e inventa schemini improbabili. Qualche dribbling nel finale, ma poco concreto. Esitante.


Gentili: Senza la corazza della barbaccia, rimedia subito una botta nel nasone. Sanguinante, baby-face non incide. Spennato.


Calabrese: A zonzo per l'erbetta con la cartella e l'abbecedario. Un po' vago, almeno nel primo tempo tira in porta. Poi dopo...piglia freddo e fa il tifo. Fatuo.


Solini: Fede hai giocato bene! ''Non è servito a niente''. Bravo, la squadra prima di tutto. Crescente.


Goteri: Affila l'arma e colpisce. Ancora in gol, segno di continuità. Sbuffa e si arrabbia, ormai è anche un tifoso. Solidale.

Berti: In un groviglio di gambe, cerca il bandolo, ma a volte se lo ritrova in mano. Lo aspettiamo volentieri, rinnovato goleador. Frivolo.


Lattante: Dalla testa malata, alle ossa tutte rotte, all'allenamento alla Rocky 4. Vorrebbe di più, per se stesso e da se stesso. E' così in ogni cosa. Affamato.















giovedì 2 dicembre 2010

Crampi di lancio




La navicella che stentava a partire, ha preso la giusta propulsione per salire in orbita. In una partita più dura di tante altre, la squadra resta compatta. Indovina quattro gol d'autore. Dietro, per una volta, evita le sbavature. Ora l'importante è non montarsi la testa, prima di essersela fasciata.


Aquila batte Vez Fc 4-2


Aquila (3-2-1): Romanin, Solini, Summo, Goteri, Guaraldi, Bernardini L., Gentili (Checchi, Berti, Lattante). All.: Fornasari.

Marcatori: Goteri, Bernardini L., Gentili (2).


Solini: Ha studiato e fatto i compiti. Finchè gli chiedono quello che sa, se la cava. Applicandosi, potrà usare anche compasso e goniometro. Eroe ad andare in porta. Scolaro.


Summo: Pur con la carrozzeria ammaccata, romba senza freni su tutti i palloni e gli avversari. Da utilitaria a fuoriserie. Dinamite da derby.


Goteri: In ascesa. Il sinistro del diablo non perdona neppure questa volta. Oltre al cruciale pareggio, tanto fuoco e poco fumo. Plutone.


Guaraldi: Lascia Balottelli al City, torna al suo posto con serietà. Eclettico e utilissimo, mena che è un piacere. Forzuto.


Bernardini L.: Questa volta si diverte anche lui. Saetta al volo nell'angolino, poi magistrale attenzione nello sguinzagliare i compagni e uncinare palloni. Esecutivo.


Gentili: La palla gira gira gira gira e... va dentro! Doppietta d'autore, semplifica il lavoro al centrocampo. Barbone!


Checchi: Gode del derby più di ogni altro. Alla fine gli riesce pure di vincerlo, grazie ai suoi salvataggi, mentre sguazza nell'acqua gelata. Ranocchio.


Berti: Non fa gol, ma un assist e combatte come un narvalo. Nelle acque dell'Artico, se lo incontri ti spaventi. Rarità.


Lattante: In casa sua, ciascuno è re. Trova dimora in difesa, e nonostante qualche slow motion da b-movie, si guadagna la pagnotta. Ritrovato.


Fornasari: Legge la partita come un manuale di economia. Non fa sconti, e ciapa sù tre punti da brivido. Aziendalista!



Grassia: Chi lascia la strada vecchia per la nuova....Ci vediamo al ritorno...



venerdì 26 novembre 2010

Vittime di ordinaria follia




Vittime della propria ordinaria follia. Dopo aver per ben tre volte riaggiustato la partita ammaccata, l'Aquila si fa fregare sul piu' bello.

Guidata dall'armata degli ottimisti, dilapida un punto che sarebbe stato di platino, incassando, invece, una sconfitta argentata.

Frana così, all'ultima mano. Come uno che ha il tre di briscola, è convinto di strozzare, ma si dimentica che l'asso non era ancora uscito. Sono cose che possono succedere, peccato per alcuni errori che ritornano.

La penuria di punti è un problema, ma se ne esce compatti. Avendo dato, alla fine, il massimo che si poteva dare.

Real Borgo batte Aquila 4-3
Aquila (3-2-1): Romanin, Guaraldi, Checchi, Goteri, Summo, Bernardini L., Berti. (Solini, Calabrese, Lattante, Gargiulo, Gentili. All.: Fornasari.
Marcatori: Gentili, Goteri, Guarladi.

Guaraldi: Grande Gigante Gentile, garantisce che la g va alla grande nei gol stasera. Generoso goleador, gigioneggia sull'ultima giocata. Galoppatore.

Checchi: Predica nel deserto la calma nel finale. Ma ormai l'assalto è dato, e si concluderà come sappiamo. Savio.

Goteri: Indovina una stecca eccelsa. Sputa il polmone per quanto corre, alla fine è uno dei migliori. Stilettatore.

Summo: Esce con il ginocchio gonfio, il circuito di areazione seriamente danneggiato. Lavora per quattro, lotta per dieci. Stakanovista.

Bernardini: Si immusonisce nella ripresa, ma sta entrando in forma. Nella serata in cui non segna, sfodera la prestazione migliore per quantità. Under construction.

Berti: Evanescente, a parte qualche slalom. E' ancora in ripresa, prima o poi ingranerà la marcia. Parcheggiato.

Solini: Elettrico, come un soldato in una trincea della guerra mondiale, mentre tutti hanno abbandonato il campo. Coraggio Fede, la squadra crede in te. Teso.

Calabrese: Il lavoro lo costringe a fare tardi. Questa volta niente spinaci, nè pozioni magiche. Entra in un momento non facile, prova, ma risulta spompo. Smorzato.

Lattante: Rogito ergo sum. Dopo mesi rivede il campo, naturale che fatichi. Ha la testa alla casa, presto potrà anche lui stare nella città, sperando che non crolli prima. Senza dimora.

Gargiulo: Sbaglia qualche appoggio di troppo, però non lesina furore e volere. Ormai è inserito. Regolare.

Gentili: Un gran gol. Poi la voglia di vincere lo pialla. Come il generale Ney a Waterloo, conduce un'avventata carica che alla fine porta alla disfatta. Incontinente.

Fornasari: Gestire dodici pazzi è davvero difficile. Lui ci prova, con il freddo, la pioggia e le sconfitte. Lodevole e intirizzito.

domenica 21 novembre 2010

Avanti Piano



Avanti, perchè almeno si e' mosso qualcosa. Piano, perchè la salita è ancora lunga e la fatica è stata tanta. Un'Aquila volenterosa regola sul filo un modesto avversario. Manovra arruginita, oliata da due guizzi, all'inizio e alla fine. In mezzo tanta generosita', qualche momento di confusione, isolati sprazzi di calcio e azioni corali. Una rondine non fa primavera, ma aiuta ad immaginarla quando c'e' ancora il buio dell'inverno. Per cui dopo il digiuno immaginiamo un bel dolce, sorridiamo e proseguiamo.

Aquila batte San Nicolo' 2-1
Aquila (3-2-1) Romanin, Bernardini M., Guaraldi, Goteri, Summo, Bernardini L., Calabrese. (Gargiulo, Solini, Berti, Gentili, Checchi). All.: Fornasari.
Marcatori: Bernardini L., Gentili.

Bernardini M.: Aspirante amministratore, gestisce come puo' la sua mole. Lascia anche incustodito il condominio e cerca la gloria. Assicuratore.

Guaraldi: Si spende per la causa giusta, spande muscoli e generosità. Passi avanti, offuscati dalla cassanata nel finale. Gambero.

Goteri: Tic e tac, tac e tic. Primo tempo ad immortalare i palloni, ci vede nitido. Poi perde un po' di fuoco e va in apnea. Vivace.

Summo: Semina con la pazienza dell'agricoltore. Aspetta il raccolto e miete con fuoco perpetuo. Spreca qualche risorsa. Villico.

Bernardini L.: Tutto preso dalle sue geometrie, a volte dimentica la dimensione verticale. Parallelepipedo, con vocazione da finisseur. Calcolatore.

Calabrese: 'Vado davanti, così non faccio danni'. Al secondo assist, si dimostra invece servitore d'onore, con velleità da capomastro.

Gargiulo: Soldatino con poche storie, si mette a disposizione delle truppe. In ritardo all'inizio, poi aggiusta le lancette. Puntuale.

Solini: La diagonale nel primo tempo dovrebbe fissarsela mentre si addormenta. Ripartire da li'. Promettente.

Berti: Convalescente, dopo un periodo da zombie. Per lui è importante ritrovare linfa vitale. Sfiora il gol di destro, e poco altro. Ma intanto c'e'. Resuscitato.

Gentili: Scarpe nuove, testa fina. Tanto che proprio di capoccia sale sull'ascensore, si ferma in cielo e inzucca il punto decisivo. Barbuto.

Checchi: Cazzeggia in panchina, finchè non suona la sua ora. Decisivo in due salvataggi umanitari da medico senza frontiere. Bisturi.

Fornasari: Sente piu' di tutti la pressione e il bisogno di uscire dalla tomba. Con coraggio cambia modulo e lo azzecca. Osservatore.

mercoledì 10 novembre 2010

Piu' a fondo del fondo




Toccato il fondo, di positivo c'e' che si puo' solo risalire.


Niente pagelle, tutti bocciati tranne Nino e Paolo. Chiedo scusa perche' sono partito deconcetrato, e almeno due gol nel primo tempo sono solo colpa mia. Visto che sono errori che posso evitare, proverò a lavorarci.
Loro erano forti, ma noi siamo stati asfittici.

Abbiamo preso 7 banane, provo ad essere costruttivo e a segnare 5 punti su cui possiamo migliorare. Sui limiti tecnici c'e' poco da fare, dovremmo avere piu' tempo e non si inventa niente. Su carattere, concentrazione, e altre attenzioni da avere, possiamo dare molto di piu'. Se qualcuno vuole aggiungere o togliere, ben venga.
1) Forma fisica. Siamo sempre in affanno, gli avversari corrono di piu', e meglio. Ieri quando eravamo in superiorità numerica, sembrava che ad essere espulso fosse uno dei nostri. Io ci sono per trovarsi e andare a correre. Abbiamo tutti meno di trent'anni, a parte Paolo che ieri era il piu' in forma.
2) Fare falli, prendere falli: Ci menano, e non meniamo. Ci facciamo spesso fischiare delle punizioni al limite della nostra area. Questo, alla lunga, e' un problema.
3) Forza morale: Andiamo sotto, e non riusciamo a limitare i danni. Chiaro che ieri questi erano molto bravi, e nel secondo tempo forse ci hanno fatto giocare. Ma dobbiamo imparare a non farci prendere dal panico. Se si va sotto di due gol, si può temporeggiare, invece che capitolare. Chi sente che non sta giocando bene, ed e' in difficoltà, chieda il cambio. Non solo se è stanco fisicamente. Aiutiamo Fede. La squadra viene prima del nostro risultato singolo.
4) Batti e ribatti: Mi sembra, ma smentitemi, che arriviamo SEMPRE secondi sulle ribattute. Credo che non sia un problema tecnico, ma di presenza mentale. Anche su questo possiamo migliorare. Come nei contrasti. Come durante questi due anni siamo cresciuti su punizioni, corner e rimesse laterali (per piacere quelle battiamole bene), possiamo migliorare.
5) Puntualità: Può essere utile arrivare al campo prima, insieme, e parlare in spogliatoio della partita, di come abbiamo giocato l'ultima e di come giochiamo questa volta. Non può Fede dare qualche indicazione solo un attimo prima di entrare in campo, mentre c'e' ancora qualcuno che si scalda o fa i tiri e c'e' l'arbitro che ha fretta. L'altra volta l'abbiamo fatto, ed e' stato utile. Anche perchè qualcuno aveva detto che non capiva bene come e dove giocare.

Sono convinto che ne veniamo fuori, insieme. E presto giocheremo così:

http://tv.repubblica.it/sport/il-gioco-del-barca-18-passaggi-in-un-minuto-e-gol/56333?video


martedì 2 novembre 2010

Morti e contenti



Defunti, ma non sepolti. L'Aquila del dopo Halloween infila la terza sconfitta consecutiva, però almeno ritrova l'anima che aveva smarrito negli inferi. Grazie alla seduta da alcolisti anonimi proposta dal capitano, grazie soprattutto alla compattezza in campo e alla volontà di essere un gruppo.


Si è perso, ma si poteva pareggiare. Contro un'ottima squadra che correva e faceva girare la palla, gli uomini allenati dall'esperto Mario mostrano carattere e rischiano la rimonta. Peccato per due errori un po' ingenui, dopo un primo tempo di concentrazione. Con questo spirito, e facendo un passo alla volta, i risultati arriveranno. Bisogna pensare di essere piccoli, e giocare da grandi.


Maracanà batte Aquila 3-2.

Aquila (2-3-1): Romanin, Summo, Bernardini M., Goteri, Bernardini L., Solini, Gentili. (Calabrese, Checchi). All.: Boldrini.

Marcatori: Bernardini L. (2)


Summo: La forza della cremina. Sacrificato dietro, trova un assist nel secondo tempo. Mastino spalmato d'unguento, morde l'osso fino alla fine. Guardiano.


Bernardini M.: Problemi di software, ma meno del solito. Prima o poi diventerà il cecchino che dubita di essere. Partita accorta, concentrazione trovata già nello spogliatoio. Guardingo.


Goteri: Per un tempo dal sud con furore. Poi fatica a ritrovare il ritmo, cerca giocate non sempre logiche. Indecifrabile.


Bernardini L.: Non è in forma, chiede spesso il cambio. Ma segna due gol. Leader freudiano del gruppo di autoaiuto. Psicanalista.


Solini: Per un tempo si applica. Qualche errore, ma si sforza e ben figura. Poi dimostra quanto sia difficile per lui la semplicità e ricade in antichi errori. Bisogna sgrovigliarlo. Distorto.


Gentili: Partita da martire, a tirare sportellate e provare a stoppare meteoriti. Ci prova con l'immancabile generosità. Servizievole.


Calabrese: L'assist del gol è l'esempio della semplicità. Ambizioni da punteruolo, con passo da gru. Nella ripresa latita. Lieve.


Checchi: Sfortunato nel rimpallo della terza rete. Si diverte, se accettasse il ruolo, potrebbe essere uno dei motivatori. Piazzato.


Boldrini: Da buon allenatore italiano purosangue, predica palla lunga e pedalare. Debutto in panchina condito da autorità, forse valuta male i tempi dei cambi. Umile.

venerdì 22 ottobre 2010

Black Out


Si spengono le luci, vince la paura del buio. L'Aquila è preda di se stessa e subisce sette gol che schiantano la schiena. Troppo facili gli entusiasmi dopo il Mavit, ieri i rossi di mister Fornasari sono entrati distratti, hanno proseguito a tentoni, hanno mollato presto.

Troppo facili le giustificazioni, 'gli altri sono piu' forti'.


L'unico modo, a mio avviso, per tirarsi su è analizzare la sconfitta. Dovuta soprattutto al temperamento che cola marmellata, ad una condizione ancora da trovare. Cose banali, ma bisogna compattarsi e capire insieme come, in questi casi, evitare il tracollo.


Perderla 4-3 ci stava, dopo un primo tempo in cui il gioco si era dimostrato, quantomeno, alla pari con gli altri. Guardare meno le statistiche e i blog, piu' al proprio. Sette reti in saccoccia sono un'umiliazione che brucia. Al buio, scotta ancora di piu'.



Le Madonne di San Luca batte Aquila 7-3

Aquila (2-3-1): Romanin, Bernardini M., Checchi, Summo, Bernardini L., Goteri, Gentili. (Solini, Calabrese, Boldrini, Rinaldi). All.: Fornasari

Marcatori: Bernardini L., Summo, Gentili.


Bernardini M.: Nel primo tempo tiene il punto, fa una partita diligente e attenta, sfiora anche il gol. Poi precipita alla rinfusa. Sospeso.


Checchi: Ordina nel disordine, guida un'auto che perde lo sterzo. A un certo punto molla il volante, e quando chiacchiera con la panchina avversaria, ormai è già al bar. Smobilitato.


Summo: Parte al solito, generosità e fulgore. Nella ripresa si fa beffare come un pulcino nel terzo gol, dopo svariona. Almeno segna. Destabilizzato.


Bernardini L.: L'arbitro gli regala un rigore per il compleanno. Lui ringrazia e bolla. Poi pensa di essere alla festa delle medie, ma nessuno gli porta la Fanta e i popcorn. Sfasato.


Goteri: Anche lui inizia da guerriero, conclude da ranocchio. Si perde nel marasma. Atterrato.


Gentili: Uno dei pochi a lottare con umiltà. Si muove, ci prova, si danna. Alla fine sfoga la rabbia sulla punizione. Concretezza da proseguire. Isolato.


Solini: Entra in un centrocampo a due, dove potrebbe mettersi in luce. Corre a vuoto, e soprattutto contrasta a vuoto. Buono uno scambio con Boldrini. Mangiare coraggio.


Calabrese: Leggero leggero, prova ad usare la velocità, ma viene spostato. Poi torna dentro nel secondo tempo e, trovando i compagni avidi di mozzarelle, si adegua. Ippocampo.


Boldrini: Ha sul piede la palla del pareggio, ma si emoziona. Poteva essere un esordio diverso, ma è sempre un esordio. Naufraga con gli altri, almeno ha gli occhiali. Subacqueo.


Rinaldi: Entra freddo, esce gelido. Guarda e non favella, lascia giocare. Rimandato.


Fornasari: La partita gli sfugge dal controllo, e quando prova a rimediare è ormai troppo tardi. Ha un compito non facile. Deluso.

sabato 16 ottobre 2010

A new hope





Aquila batte Mavit Bar 2-1


AQUILA (2-3-1): Romanin, Checchi, Rinaldi, Summo, Bernardin L., Gotteri, Gentili. (Calabrese, Solini, Bernardini M., Gargiulo, Berti). All.: Fornasari.
Marcatori: Gentili, Summo.
Checchi: Il Dentista ottura tutte le carie della difesa. Scivola e si oppone, usa al meglio gli arnesi del mestiere. Alza il gomito alla fine, e 'purtroppo' nessuno lo vede. Imbavagliatore.
Rinaldi: In dubbio fino all'ultimo, l'Esperto crea poco, ma distrugge molte trame avversarie. Spazzerebbe via con il piedone anche le palline da ping pong. Tridimensionale.
Summo: Artefice di una nuova speranza. Con la 'storica' numero tre, si lancia in cavalcate in memoria di chi l'ha portata. Una di queste la finisce senza fiato, ma con il gol decisivo infilato. Speedy Gonzales.
Bernardini L.: Piu' utile che bello. Senza fascia da capitano, senza mutande da mettersi dopo, senza lazzi e mazzi di fiori in mezzo al campo. Per lui un assist e tanta fame. Smemorato.
Gotteri: Ottimo mancino, esordio di personalità. Peppe sa di saperci fare, anche se ogni tanto confonde la destra con la sinistra, l'alto con il basso. Ma non esita a immischiarsi. Acqua tonica.
Gentili: Ingrossato, rinforzato, palestrato! Non è ancora tempo di calzamaglia, però folleggi e scambi sono sempre quelli. Tecnica nel gol, se imparasse a difendere palla sarebbe perfetto. Ercolino.
Calabrese: Entra un po' distratto, ma a onor del vero non è semplice cacciarsi dentro quel campo elettrostatico. Poi gioca semplice e non demerita. Svagato.
Solini: Subito un dribbling da ricovero psichiatrico. Dopo capisce che lui è per la partita e non la partita per lui. Contribuisce alle barricate e si propone sulla fascia. Insolito.
Bernardini M. : Quando incanala la forza è incontenibile. Tira due punizioni che sfonderebbero un muro di cemento, mentre basterebbe beccare la porta. Marcantonio.
Gargiulo: Debutta con un compito da Davide contro Golia. O' scugnizzo dal colletto bianco si infila nella tasca del ciclope e con astuzia lo contiene. Affidabile.
Berti: Puntuale, educato, ha smesso di fumare. Il ragazzo è maturato e ogni tanto usa pure il destro. Importante la sua classe, al servizio della squadra. Scoperta.
Mister Fornasari: Ha il compito di amalgamare la massa e di scegliere. Pondera e ci riesce. Unico 'neo' le sostituzioni ad azione in corso. Ma questi tre punti sono anche merito dei (cervellotici) allenamenti. Fiducia.

A new hope

mercoledì 28 aprile 2010

Ansia da prestazione


Aquila batte Lavoropiù 4-3

Aquila: Romanin, Bernardini M., Rinaldi, Guaraldi, Bernardini L., Gentili, Grassia (Solini, Calabrese, Berti J.). All. Fornasari.

Reti: Grassia, Gentili, Bernardini L., Berti J.)


Bernardini M.: Il re dell'ansia da prestazione. Palo di ghiaccio nel primo tempo, si scioglie nella ripresa e spazza palloni decisivi. Stressato.


Rinaldi: La falciata al limite dell'area all'ultimo secondo poteva costare cara. Ma tanto, "Io quest'anno non ho mai perso". Buffone.


Guaraldi: Scarpe da minatore. Tenta la via del vigore, ma è una bestia fatta per distruggere, non per costruire. Ruspa.


Bernardini L.: Glaciale dal dischetto, poco prima aveva sventolato sul legno. Bravo a non perdere la calma. Olimpico.


Grassia: Gol da armadillo, cuore da formichiere. Fa un calcio volante a gambe unite con i piedi all'altezza della faccia dell'altro, ma non era ammonizione. Barbaro.


Solini: A furia di darci su quella fascia rischia di diventare un'ala destra. Belli gli scambi, conferma la forma e l'assist. Cavalluccio.


Calabrese: "Pronto? te la tiro lì!". Rinuncia alla musica per la marcia trionfale dell'Aquila. Sulle note dell'entusiasmo una partita onesta. Telefonato.


Berti: Corsa. Energia. Capelli. Suo il gol del 4-2 e un salvataggio di riccioli come ultimo baluardo. Frizzante.


sabato 24 aprile 2010

Un punto prezioso


Aquila e Brigata Utd 3-3

Aquila: Romanin, Checchi, Guaraldi, M.Bernardini, Lattante, Gentili, L.Bernardini. (Solini, Calabrese, Montorsi, Grassia). All. Fornasari.

Marcatori: 2 L.Bernardini, Guaraldi.



Checchi: Zompa nell'acqua come una rana nella palude. Fondamentale quando salva per due volte sulla linea. Anfibio.


Guaraldi: Arriva vestito da bagnino e più volte si tuffa per recuperare i dispersi. Trova una traiettoria (di stinco?) che premia l'ardire. Baywatch.


M.Bernardini: Ordinato a centrocampo, soffre il secondo tempo in difesa. Alla fine si arrabbia ed esce nervosetto. Scossa.


Lattante: Pancetta da bancario, ginocchio da reduce, visione di gioco da esperto timoniere. Sua la ripartenza del terzo gol. Testa alta.


Gentili: Scende in campo ed è già scoppiato per il torneuccio parrocchiale. Due assist gli vanno riconosciuti, ma l'abc gli resta estraneo. Affaticato.

L.Bernardini: A furia di sgrezzarsi resta senza fiato, ma trova due reti preziosissime. Brutto quando mendica il cartellino. Apnea.

Solini: Quando non gli vanno le gocce negli occhi, scatta, misura un cross e imbecca il capitano col contagiri. A parte l'azione del gol, lo smilzo non disdegna altri scambi e sportellate. In forma.

Calabrese: Canta che ti passa. L'anatroccolo starnazza sulla riva dello stagno, ogni tanto si immerge e ne esce con la preda. Stoccata ribattuta. Caparbietà.
Montorsi: Questa volta niente fallacci e ammonizioni. Torello in mezzo al campo, poi a cercare gloria davanti. Umile.
Grassia: Pronti via e subito si accomoda in panchina con la cenere sul capo. Sfortunato almeno in due conclusioni, combatte e partecipa al buon match. Diffidato.




mercoledì 14 aprile 2010

mercoledì 7 aprile 2010

Una bella fetta


Aquila batte Mavit Bar 3-2
Aquila (3-2-1): Romanin, Bernardini M., Rinaldi, Grassia, Guaraldi, Bernardini L., Gentili (Berti J., Solini, Checchi, Marceddu. All. Fornasari
Marcatori: Gentili, Grassia, Bernardini L.
Bernardini M.: Costruisce una diga che sostiene qualsiasi alluvione. Blinda gli spazi, governa i flutti e punta i cannoni sulle difese avversarie. Temprato.
Rinaldi: Crociato, pronto per la Terra Santa. Giganteggia e annulla il ciclope avversario. Vagone.
Grassia: Entra nel bar già bresco, ne esce ebbro. Si arrabbia e scalcia. Poi prende l'ira per la collottola e non stecca il 2-0. Indecifrabile.
Guaraldi: Brucia di foga, se avesse anche i piedi sarebbe fortissimo. I baristi gli offrono da bere, ma lui si rifiuta e vuole per forza pagare di tasca sua. Spendaccione.
Bernardini L.: Si inerpica tra le nuvole. Si libera segnando il 3-2 e il suo urlo in apnea stona nell'aria. Ma nel coro funziona.
Gentili: Segna sempre. Giocoliere messicano, a volte il sombrero gli finisce sugli occhi e lui non vede più niente. Esagerato.
Berti J.: Gemello nordico del messicano. Magheggia e non si risparmia. Tra un lob e l'altro assiste con una rimessa il capitano. Saltimbanco.
Marceddu: Imbottito di Porceddu, va a tutta birra (ichnusa). Sforacchia la fascia e sfianca gli avversari. Gagliardo.
Checchi: Sinonimo di solidità. Sempre calmo, custodisce e accudisce difesa e portiere. Governante.
Solini: Acciaccato, sta a riposo. Resta incollato alla squadra e dimostra maturità e voglia. Lo attendiamo.
Fornasari: Ridisegna il modulo ogni partita da mago della strategia. Il Mavit non è il Cska, ma noi siamo la sua Champions.

venerdì 2 aprile 2010

Ex voto


Aquila batte Real Borgo 3-1

Aquila (2-3-1) Romanin, Checchi, Rinaldi, Guaraldi, Bernardini L., Gentili, Grassia. (Bernardini M., Solini, Calabrese, Montorzi)
Marcatori: Grassia (2), Bernardini L.

Checchi: Custode perfetto, fino a quando un pestone non fa saltare l'antifurto. Appena tornato, è già un'assicurazione sulla vita. Guardiano.

Rinaldi: Piedone senza testa, nel senso del cranio, che non usa mai per colpire la palla. Prova qualche incursione, il body da pattinatore lo limita. Imballato.

Guaraldi: Riciclato ala, tenta di far volare la squadra con sgroppate da bisonte. Duttile e tenace. Adattato.

Bernardini L.: La laurea e il futuro gli danno un cerchio alla testa. Vuole dirigere da fermo, ma spezzo le sue azioni sono tappate. Lob di testa decisivo. Raffreddato.

Gentili: Utile e raffinato, fa un gol (annullato dall'arbitro col tutor), inventa due assist, ma non perde del tutto la sindrome dell'armadillo in calzamaglia. Spiritello.

Grassia: Vecchio trapano, scava tunnel tra le gambe del portiere. Rapinatore feroce dell'ultimo minuto. Predone.

Solini: Santon, con testa da Balotelli. Si incapponisce sulla fascia, fatica ad alzare la testa per vedere anche i suoi sbagli. Peccato per la zampata ribattuta, che gli avrebbe dato fiducia. Testone.

Calabrese: Vive di rendita dopo l'eurogol. Ci mette più fisico e cuore del solito e gioca con semplicità. Progressi.

Montorzi: Da bistecca a macellaio. Si becca un'ammonizione, spacca il gioco degli altri e scivola con ardore. Sostanzioso.

Bernardini M.: Parte in ombra, poi arriva sui palloni con determinazione. Lavoro oscuro e fosforo. Intuitivo.

sabato 27 marzo 2010

BeniaNino


Il sorriso dell'uragano El Ninho e' il punto da cui ripartire mercoledì

Nuova Carrozzeria Leocar batte Aquila 4-3

Aquila (2-3-1) Romanin, Guaraldi, Bernardini M., Grassia, Bernardini L., Marceddu, Gentili. A disp. Calabrese, Lattante, Solini, Checchi, Berti J., Montorzi. All. Fornasari

Marcatori: Bernardini L. (2), Calabrese.

Saponello

lunedì 8 marzo 2010

Vamos a la Plaza


Plaza Cardueza incornata. Gli otto torelli appena svezzati fanno vedere blu&rosso agli aspiranti matador. Con cinque reti gli aquilotti si impongono e volano in classifica. Ora nella stalla si respira un'aria (?) di maturità che fa ben sperare per i duelli di primavera.


Aquila-Plaza Cardueza 5-2

Aquila: Romanin, Bernardini M., Rinaldi, Calabrese, Guaraldi, Gentili, Grassia. (Berti J.). All. Fornasari e Lattante.

Reti: Grassia, 2 Gentili, Berti, Guaraldi.


Bernardini M.: Macchina costruita per distruggere. Yeti precisissimo e puntualissimo nel nevischio, fa valere la stazza senza mai stizza. Il migliore.


Rinaldi: Barriccata di bontà. Parte timido, poi scalda i polpaccioni e agguanta la sicurezza nel freddo. Concede pochissimo. Baluardo.


Calabrese: Un po' pudico nell'affondare il colpo. Sperando che la bella stagione gli porti qualche chiletto in più, il giovane si gioca la carta della generosità. Balbetta su qualche pallone, ma subito rimedia. Morigerato.


Guaraldi: Atipico da centrale in mezzo al campo, tentenna un quarto d'ora. Poi prende il ritmo. Quando inizia a suonare lui, gli altri non si sentono piu'. E trova un gol da bombero. Batterista.


Gentili: Ardente e fantasioso. Se non si autosombrera è concretissimo e piazza due fiondate che avrebbero steso Tyson. Può diventare incontenibile. Veemente.


Grassia: Sblocca la partita e blocca la sua fascia. In mezzo ai giovanotti misura il fiato con l'attenzione di un pellegrino abituato ad attraversare i poli. La prossima volta farà un buco nel ghiaccio per iniziare a pescare. Amundsen.


Berti: Costipato, si inietta un'aspirina di pura fiducia. Decisivo quando, da fermo, si inventa l'interno sinistro del 4-2. Procede a folate, ma stavolta senza smog. Gnappoldinho.




venerdì 26 febbraio 2010

La prova del nove


Nove, come i mesi che si passano nella pancia della mamma.



Come i compagni dell'anello e come gli spettri che vogliono impossessarsene.



Come i giocatori dell'Inter contro la Samp.



Come la massima espressione dell'amore divino per Dante, ma anche il numero di cerchi infernali e di quelli celesti.



Come i giorni della novena di Natale.



Come il quadrato di tre.



Come un comune in provincia di Vicenza.



Come le muse (Calliope, Clio, Erato, Euterpe, Melpomene, Polimnia, Talia, Tersicore e Urania), che sovrintendevano alle arti ben prima del ministro Bondi.



Come i pianeti conosciuti nel sistema solare (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone)



Come le province dell'Emilia-Romagna. (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forli'-Cesena) o quelle della Sicilia (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani)



Come i mondiali vinti da Vale Rossi e Armin Zoeggeler o gli scudetti vinti dal Genoa o le coppe dei campioni vinte dal Real.



Come le vite dei gatti.



Come le sinfonie di Ludwig van Beethowen.



Come i giocatori dell'Aquila di martedì sera e come i gol che hanno segnato al Goblin.






Aquila batte Goblin 9-0



Aquila (2-3-1): Romanin, Rinaldi, Bernardini M., Grassia, Bernardini L., Solini, Berti J. (Marceddu, Gentili)



Reti: 3 Grassia, 2 Bernardini L., 2 Gentili, Rinaldi, Berti J.






Le pagelle sono rimandate, non è carino nei confronti degli avversari, non trovate?






sabato 20 febbraio 2010

Grandinata


Voto: 10 a chi c'era.
Si e' perso 6-1.
Ognuno fa, giustamente, le sue scelte. Per i sette che ieri si sono battuti non è stato un cappotto divertente. Essere contati e giocare il secondo tempo praticamente in 6 con un infortunato, contro la squadra più forte, in una partita fissata da mesi, non è stato divertente.
Ci riprendiamo già da martedì.

giovedì 18 febbraio 2010

Coriandoli tra le ceneri


Coriandoli tra le ceneri. Gli ondivaghi aquilotti regolano Rm trasporti, con le sfrappole ancora nella pancia. La squadra di Mister Fornasari rosicchia, costruisce e allo stesso tempo dilapida. Per buona sorte un legno all'ultimo salva i blurossi da un pareggio che ci stava, forzando al digiuno gli avversari imprecatori.


Fornasari dopo la pausa si presenta con una squadra appesantita e una panchina magra. Tutti pronti, però, a fiondarsi nel gran ballo dopo carnevale. Danze aperte dal solito capitano che finalizza senza casquè un bel minuetto con i compagni d'attacco. Il vantaggio ha però l'effetto di rammollire la volontà e subito arriva il pareggio. Copione ripetuto pochi minuti dopo, quando Guaraldi si toglie la maschera da mastino, indossa il costume da castigatore e chiude la palla in un angolino. Ma ancora una volta la scena è da commedia dell'arte e la fatica fatta sembra vana.


Meno male che c'è il piedone sciacallo del Bomber, questa volta anche di fatto, nonostante la calzamaglia da supermario. Brividi finali, traversa scheggiata, ma alla fine tre gol, tre punti e una bella vittoria, in punta di fioretto.


Aquila batte Rm Trasporti 3-2

AQUILA (2-3-1) Romanin, Guaraldi, Bernardini M., Gentili, Bernardini L., Marceddu, Grassia. All. Fornasari. (Calabrese, Solini, Berti J.).
Reti: Bernardini L., Guaraldi e Gentili.

Guaraldi: Body-guard difensivo con licenza da killer. Non perde mai il senno, anzi lo porta con sè anche quando si arrampica oltre la metà campo. Spietato.


Bernardini M. : Tira e molla di tensione. A tratti colonna di marmo, altre volte budino. Quando è presente è un gigante nelle sportellate e fa male. Trasognato.


Gentili: Utile arlecchino, riesce a predare il gol decisivo e costruisce altre belle giocate. Il dribbling, però, dovrebbe servire a liberarsi. Pepato.


Bernardini L.: Playmaker in apnea. Segna, rincorre e battaglia. Uomo d'ordine tra le stelle filanti, alla fine si sacrifica, questiona e si prende un giallo utile. Gregario.


Marceddu: Come una capretta in astinenza, bruca perennemente la sua fascia. Ringhia generoso, gli sfugge di un soffio la scivolata sul filtrante di Berna. Schnautzer.


Grassia: Scomodo sgherro mai domo, vuole il gol come un affamato. Il fiato a volte lo tradisce e lo spedisce per funghi o tartufi. Sfortunato nelle conclusioni, si sente trasparente. Pugnace.


Solini: Acciaccato, cerca il bandolo e un po' sbanda. Cuore e corsa, ma ora dovrà far penitenza. Quaresimale.


Calabrese: Dice addio alla sua giovane vita cacciandosi con ardore tra la palla e la porta. Un salvataggio che vale un gol d'autore. Immolato.


Berti J.: Equilibrista, come al solito a volte eccede. Un po' opaco, deve ancora trovare la bussola e le prodezze dell'anno scorso. Il destro Gnappo! Usa anche il destro!