domenica 10 marzo 2013

Break Point


Aquila batte Akatsuki 6-4 (4-2).
   Aquila (2-3-1): Romanin, Bernardini M., Checchi, Summo, Bernardini L., Lattante, Gentili. (Diazzi, Rinaldi M., Calabrese).
   Reti: Gentili (4), Diazzi, Lattante.

Bernardini M.: Sui tizzoni ardenti prova un insano piacere, e così, invece che togliere le castagne dal fuoco le lascia abbrustolire. Grigliato.

Checchi: Lo colgono cali di zuccheri improvvisi nonostante (o forse proprio per questo) si sia appena liberato del prezioso carico caramellato. Alla fine la torta riesce, è una ciambella con qualche buco. Dessert.

Summo: Come Didier Deschamps lavorava nell'ombra e prendeva regolarmente 7 senza apparentemente toccare un pallone, anche lui si merita una statua all'oscuro milite ignoto. Dark.

Bernardini L.: AAA cercasi una farmacia che venda sciroppo per la tosse e soluzioni per suffumigi. A zonzo per il campo, più che di spazi liberi necessita di aria nelle vie respiratorie. Tappato.

Lattante: Da quando ha letto il libro di Agassi la sua vita è pienamente Open: elettrico negli scambi a rete, è suo il contro-break decisivo che spazza via ogni resistenza residua. Smash.

Gentili: Poker dedicato ad Appi, senza bluffare per un giocatore che aveva solo bisogno di ritrovare la confidenza con il tavolo verde. Rien ne va plus, mon cher Ninò, le jeux sont fait. Croupier.

Diazzi: Mantiene calda la temperatura del sangue, il serpentone di via San Mamolo continua a sgusciare via senza dare riferimenti. Non preda, ma predatore. Velociraptor.

Rinaldi: Improvvisa subito sgroppate sulla fascia come non avesse mai fatto altro. Coperture puntuali, scatti esplosivi. Rinamite.

Calabrese:
La sbornia è durata poco, ma è stata obiettivamente divertente. Smaltiti gli effetti allucinogeni, il re di maggio se ne torna in mezzo al popolo. Ridimensionato. 

Fornasari:
Come l'Adriano Panatta dei bei tempi sovrintende alla coppa Davis. Non avendo Sampras, deve far le nozze con Canè-Nargiso. Wimbledon.    




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