mercoledì 7 aprile 2010

Una bella fetta


Aquila batte Mavit Bar 3-2
Aquila (3-2-1): Romanin, Bernardini M., Rinaldi, Grassia, Guaraldi, Bernardini L., Gentili (Berti J., Solini, Checchi, Marceddu. All. Fornasari
Marcatori: Gentili, Grassia, Bernardini L.
Bernardini M.: Costruisce una diga che sostiene qualsiasi alluvione. Blinda gli spazi, governa i flutti e punta i cannoni sulle difese avversarie. Temprato.
Rinaldi: Crociato, pronto per la Terra Santa. Giganteggia e annulla il ciclope avversario. Vagone.
Grassia: Entra nel bar già bresco, ne esce ebbro. Si arrabbia e scalcia. Poi prende l'ira per la collottola e non stecca il 2-0. Indecifrabile.
Guaraldi: Brucia di foga, se avesse anche i piedi sarebbe fortissimo. I baristi gli offrono da bere, ma lui si rifiuta e vuole per forza pagare di tasca sua. Spendaccione.
Bernardini L.: Si inerpica tra le nuvole. Si libera segnando il 3-2 e il suo urlo in apnea stona nell'aria. Ma nel coro funziona.
Gentili: Segna sempre. Giocoliere messicano, a volte il sombrero gli finisce sugli occhi e lui non vede più niente. Esagerato.
Berti J.: Gemello nordico del messicano. Magheggia e non si risparmia. Tra un lob e l'altro assiste con una rimessa il capitano. Saltimbanco.
Marceddu: Imbottito di Porceddu, va a tutta birra (ichnusa). Sforacchia la fascia e sfianca gli avversari. Gagliardo.
Checchi: Sinonimo di solidità. Sempre calmo, custodisce e accudisce difesa e portiere. Governante.
Solini: Acciaccato, sta a riposo. Resta incollato alla squadra e dimostra maturità e voglia. Lo attendiamo.
Fornasari: Ridisegna il modulo ogni partita da mago della strategia. Il Mavit non è il Cska, ma noi siamo la sua Champions.

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