giovedì 19 aprile 2012
Ultimo sforzo
Aquila batte Querciabuca 2-0.
Aquila (2-3-1): Romanin, Checchi, Bernardini M., Summo, Bernardini L., Goteri, Gentili. (Calabrese, Solini, Lattante, Appignani). All.: Fornasari.
Reti: Summo, Gentili.
Checchi: Ministro della difesa, detta legge e dirige l'esercito della salvezza. Se ci fosse bisogno darebbe consigli stradali ai passanti. Capomastro.
Bernardini M.: E' sempre in anticipo, ma non deve mai aspettare invano davanti agli uffici chiusi. Capisce prima dove finisce l'azione, e finalmente fa valere la sua stazza. Mastodonte.
Summo: ''Si è sbloccato, Sisco si è sbloccato. E che gran gol che ha segnato, è tornato'', gridano i tifosi. ''Ma, veramente non l'ho fatto apposta, volevo tirarla nell'altro angolo, l'ho presa male'', risponde lui. Ricercato.
Bernardini L.: Pallido capitano di ventura, appena sale sul ponte ha un attacco di mal di mare. Va a sedersi nel posto giusto, spara una mitraglia dalla stiva, poi torna quando ormai la terra è in vista. Scarico.
Goteri: Sacrifica se stesso e quel che ha di più caro per una scivolata che vale quanto un gol. Il cancello automatico si chiude al momento giusto, di guardia c'è il solito leone. Secondino.
Gentili: Tanto frastuono con le mail: gli altri ci sono, no non ci sono, anzi forse ci sono. Poi in campo ammutolisce, toglie il volume e segna nel silenzio. Insonorizzato.
Calabrese: Una rondine non fa primavera. Prova ad uscire dal nido, tenta di fermare i palloni, ma spesso sono loro a stopparlo, se potessero lo calcerebbero in porta. Un po' sfiatato, deve ricaricare le energie dell'iPod e aggiornare il software. Disattivo.
Solini: Non sa nemmeno lui quali parti del corpo usi per giocare. Si toglie un rene, olia il gomito, smonta il ginocchio, si lancia in voli orizzontali come un angelo sghembo, senza ali. Pacchiano.
Lattante: Il legamento è malandato, il morale in tempesta, la lente destra scaduta da anni. Ma il numero che ha dietro la maglia dovrebbe certificare la qualità del prodotto. Provato.
Appignani: Fin che la barba va. Ha perso un po' dello smalto che si metteva nelle unghie, non il villo e la voglia di ruggire. Lo distrugge l'idea di andare in letargo. Orsetto.
Fornasari: Stremato anche lui dalla prolungata gestione di un numero elevato di cervelli (boh) e muscoli (mah). Non sente le sirene, si lega all'albero maestro e da lì conduce. Ulisse.
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