Defunti, ma non sepolti. L'Aquila del dopo Halloween infila la terza sconfitta consecutiva, però almeno ritrova l'anima che aveva smarrito negli inferi. Grazie alla seduta da alcolisti anonimi proposta dal capitano, grazie soprattutto alla compattezza in campo e alla volontà di essere un gruppo.
Si è perso, ma si poteva pareggiare. Contro un'ottima squadra che correva e faceva girare la palla, gli uomini allenati dall'esperto Mario mostrano carattere e rischiano la rimonta. Peccato per due errori un po' ingenui, dopo un primo tempo di concentrazione. Con questo spirito, e facendo un passo alla volta, i risultati arriveranno. Bisogna pensare di essere piccoli, e giocare da grandi.
Maracanà batte Aquila 3-2.
Aquila (2-3-1): Romanin, Summo, Bernardini M., Goteri, Bernardini L., Solini, Gentili. (Calabrese, Checchi). All.: Boldrini.
Marcatori: Bernardini L. (2)
Summo: La forza della cremina. Sacrificato dietro, trova un assist nel secondo tempo. Mastino spalmato d'unguento, morde l'osso fino alla fine. Guardiano.
Bernardini M.: Problemi di software, ma meno del solito. Prima o poi diventerà il cecchino che dubita di essere. Partita accorta, concentrazione trovata già nello spogliatoio. Guardingo.
Goteri: Per un tempo dal sud con furore. Poi fatica a ritrovare il ritmo, cerca giocate non sempre logiche. Indecifrabile.
Bernardini L.: Non è in forma, chiede spesso il cambio. Ma segna due gol. Leader freudiano del gruppo di autoaiuto. Psicanalista.
Solini: Per un tempo si applica. Qualche errore, ma si sforza e ben figura. Poi dimostra quanto sia difficile per lui la semplicità e ricade in antichi errori. Bisogna sgrovigliarlo. Distorto.
Gentili: Partita da martire, a tirare sportellate e provare a stoppare meteoriti. Ci prova con l'immancabile generosità. Servizievole.
Calabrese: L'assist del gol è l'esempio della semplicità. Ambizioni da punteruolo, con passo da gru. Nella ripresa latita. Lieve.
Checchi: Sfortunato nel rimpallo della terza rete. Si diverte, se accettasse il ruolo, potrebbe essere uno dei motivatori. Piazzato.
Boldrini: Da buon allenatore italiano purosangue, predica palla lunga e pedalare. Debutto in panchina condito da autorità, forse valuta male i tempi dei cambi. Umile.
Bella Tommy, aggiungerei due (anche tre) decisivi interventi dell'estremo difensore.
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